Ritrova la figlia scomparsa in Polonia grazie a una lettera anonima, parla Filippo Zanella: "Era spaventata"
Filippo Zanella racconta il momento in cui ha ritrovato sua figlia Noemi scomparsa in Polonia nel 2021: "Sono stati momenti concitati"
Dopo 3 anni Filippo Zanella ha ritrovato sua figlia, scomparsa in Polonia dopo essere partita con la madre nel settembre 2021. La donna, ex compagna del fisioterapista di Cesena, è originaria del Paese e una volta lasciata l’Italia insieme alla piccola Noemi non ha più dato notizie di sé. Poi, dopo tre anni di ricerche disperate, Zanella ha ricevuto una lettera anonima che gli indicava il punto esatto in cui si trovava la piccola. Intervistato dal ‘Corriere della sera’, il 47enne ha fornito maggiori dettagli.
- Filippo Zanella: "Noemi era spaventatissima"
- Chi ha spedito la lettera anonima
- La figlia scomparsa in Polonia dal 2021
Filippo Zanella: “Noemi era spaventatissima”
Per riportare Noemi in Italia, in tre anni, si sono mobilitati sia il Tribunale di Bologna che il Tribunale dell’Aia, con un mandato di protezione internazionale. Tre anni in cui il padre 47enne ha vissuto un incubo che, per fortuna, si è concluso con un lieto fine.
Decisiva è stata una missiva anonima che localizzava la bambina a Rzeszòw, in Polonia, al confine con l’Ucraina e la Slovacchia. Quindi all’inizio del 2024 Zanella è partito per il Paese dell’ex compagna e lì è stato raggiunto dalla madre, la nonna della piccola.
Filippo Zanella, 47 anni, ha ritrovato in Polonia la figlia Noemi, scomparsa nel 2021. Decisiva è stata una lettera anonima. La ex compagna aveva fatto perdere le sue tracce una volta lasciata l’Italia
La lettera individuava Noemi in un palazzo alveare con 300 appartamenti. Zanella era in attesa dei permessi per poter accedere al complesso e riprendersi sua figlia, ma – come spiega al ‘Corriere’ – qualche poliziotto locale avrebbe riferito alla donna che l’ex compagno era sulle tracce della bambina, per questo la madre di Noemi si era nascosta presso una chiesa.
Zanella parla di “minuti concitati, anche drammatici”, ricordando quel momento in cui è entrato in azione insieme al curatore incaricato dal giudice e alla polizia. All’arrivo delle autorità, la donna è fuggita dal retro. “La parte difficile è stata separare la madre che si era attaccata alla bambina, a sua volta spaventatissima“.
Quindi “c’è stata una situazione di forte tensione” alla quale hanno assistito alcuni passanti “radunati a capannello”. A porre la parola ‘fine’ alla storia è stato il giudice che “ha ordinato di separare la madre da mia figlia, nel rispetto delle sentenze del Tribunale dell’Aia”.
Infine: “Io e mia mamma (…) abbiamo preso mia figlia e l’abbiamo caricata in auto grazie anche alla presenza del colonnello e del
console. Ora Zanella, sua madre e la piccola Noemi sono già tornati a Cesena. La bambina sta bene.
Chi ha spedito la lettera anonima
Come già detto, determinante al ritrovamento di Noemi è stata una lettera anonima. Zanella spiega che la missiva era “scritta in un italiano imperfetto“, dunque il mittente potrebbe essere “sicuramente un polacco“.
Secondo il 47enne, l’autore potrebbe essere “un parroco” oppure “qualcuno che fa riferimento ad associazioni come la Caritas”.
La figlia scomparsa in Polonia dal 2021
L’incubo ha avuto inizio nel settembre 2021, quando l’ex compagna di Filippo Zanella è partita per la Polonia insieme alla piccola Noemi. I due si erano separati e il giudice aveva stabilito l’affidamento congiunto della piccola a entrambi i genitori.
Improvvisamente, però, Noemi e la madre erano svanite nel nulla. Filippo Zanella aveva avviato le ricerche in autonomia, arrivando a percorrere più di 5000 km in Polonia per ritrovare sua figlia. Numerosi gli appelli sui social. Per trovare Noemi, il 47enne aveva ottenuto il supporto dell’associazione Penelope.