Rissa a Capri, caos e lanci di sedie all'hotel dei vip: 6 denunce
Rissa a Capri, al noto hotel Quisisana. Le immagini sono finite sui social e i partecipanti sono stati identificati e denunciati
Nella notte tra venerdì e sabato si è consumata a Capri una rissa senza precedenti all’hotel Quisisana. Come riporta l’Ansa, i carabinieri della stazione di Capri hanno identificato e denunciato i sei partecipanti alla rissa: sono tutti di età compresa tra i 26 e i 40 anni, incensurati, campani, sia professionisti che studenti.
Rissa a Capri, la ricostruzione
Per gli identificati scatterà il daspo urbano. Stando a quanto si apprende, la rissa sarebbe scoppiata in strada in seguito a un diverbio in un locale, per poi spostarsi alla terrazza bar del Quisisana, prestigioso albergo dell’isola. Durante la rissa i partecipanti si sarebbero persino lanciati addosso delle sedie.
Stando alla ricostruzione dei carabinieri riportata dal Corriere del Mezzogiorno, la vicenda sarebbe iniziata intorno alle 4 di notte in un locale notturno. Qui avrebbero avuto luogo alcuni attriti tra un giovane caprese e una turista italiana, alimentati da un conoscente di lei.
Rissa a Capri, Borrelli: “Immagini desolanti”
Le immagini, riprese da uno smartphone, sono finite sui social. Il consigliere regionale di Europa Verde della Campania, Francesco Emilio Borrelli, ha ricondiviso il video sul proprio profilo Facebook commentando così: “Scene vergognose che infangano l’immagine dell’isola. Siano identificati e denunciati tutti i protagonisti della rissa”.
“Arrivano da Capri – ha proseguito il consigliere – le desolanti immagini dell’ennesima rissa tra giovanissimi. Teatro dello scontro il noto albergo Quisisana dove due gruppi di ragazzi si sono scontrati all’esterno a colpi di sedie, tavolini e tutti gli oggetti che trovavano a portata di mano”.
“Non può essere tollerato che le strade dell’isola diventino ring improvvisati dove dare sfogo alla rabbia e all’immaturità. Facciamo appello anche ai genitori di questi ragazzi, affinché si attivino per far capire ai loro figli che questi comportamenti non solo sono riprovevoli ma anche pericolosi per l’incolumità del prossimo”, ha chiosato Borrelli.