Riso ritirato dai supermercati per possibile presenza di Triciclazolo oltre i limiti: quali sono i rischi
Il Ministero della Salute ha ritirato il lotto di una nota marca di riso dai supermercati per rischio chimico
Rischio chimico. L’allarme per la possibile presenza di Triciclazolo coinvolge un noto brand di riso, Curtiriso. Il Ministero della Salute ha disposto il richiamo di un lotto di Riso Vialone Nano. Ecco cosa fare nel caso in cui si siano acquistate le confezioni nei supermercati.
- Qual è il lotto a rischio
- Cosa fare se si è acquistato il riso
- Cos'è il Triciclazolo e perché è pericoloso
Qual è il lotto a rischio
Il Ministero della Salute ha disposto il richiamo di un lotto di riso – la denominazione alla vendita è ‘Riso Vialone Nano’ – considerato a rischio chimico, mercoledì 18 gennaio 2023: si è riscontrata la possibile presenza di Triciclazolo.
Quello che si sa è che il riso è stato prodotto dall’azienda Curi S.r.l. e che lo stabilimento è a Valle Lomellina, in provincia di Pavia.
Il riso ritirato dal Ministero della Salute
La data di scadenza del lotto in questione, P22100472, è fissata all’8 ottobre 2024.
Le confezioni sono di un chilogrammo ciascuna.
Cosa fare se si è acquistato il riso
Se avete acquistato una confezione del lotto ritirato, la raccomandazione delle autorità sanitarie è di non consumarne il contenuto per la “possibile presenza di Triciclazolo oltre il limite di legge“, fissato dalla Commissione europea (nel 2017) a 0,001 milligrammi al chilogrammo.
L’invito è di restituirlo nel punto vendita in è stato effettuato l’acquisto: il costo sarà rimborsato anche in assenza dello scontrino. Oppure sarà proposta una sostituzione.
Gli altri prodotti del marchio e gli altri lotti dello stesso riso non sono coinvolti, ha sottolineato il Ministero della Salute.
Per ulteriori informazioni, l’invito è di chiamare il numero verde 800.03.64.57.
Cos’è il Triciclazolo e perché è pericoloso
Il Triciclazolo è un fungicida, un anticrittogamico che viene rapidamente assorbito dai tessuti vegetali del riso.
Usato fino a pochi anni fa per contrastare un parassita (Piricularia oryzae), è stato vietato nel 2016 dall’Unione europea.
L’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, lo ha vietato poiché “non è stato possibile valutare compiutamente la sua pericolosità per la salute e la sua possibile azione come interferente endocrino“.
Tuttavia, il Triciclazolo è ancora usato nelle coltivazioni asiatiche, pakistana e indiana su tutte.
Nel caso del prodotto Curtiriso, come riportato dal quotidiano La Voce di Asti, l’azienda esclude che si tratti di riso importato.