Riscossione cartelle esattoriali discaricate dopo 5 anni: cosa significa e quali sono le novità nel decreto
Il Governo approva la bozza di decreto per la riscossione delle cartelle esattoriali con il discarico dopo 5 anni
Riscossione delle cartelle, cambia tutto. La bozza del decreto legislativo del Governo punta a smaltire il cosiddetto magazzino della riscossione, con il discarico delle cartelle più vecchie di 5 anni emesse dopo il 2025.
- Il decreto sulla riscossione delle cartelle esattoriali
- Cos'è il discarico delle cartelle e quando parte
- La nuova rateizzazione dei debiti
Il decreto sulla riscossione delle cartelle esattoriali
Il Governo ha approvato la bozza del decreto sulla riscossione delle cartelle esattoriali e dei debiti con il fisco, parte della delega fiscale per il riordino del sistema di tassazione affidata dal parlamento all’esecutivo.
Due gli obiettivi di questa norma. Il primo è smaltire il cosiddetto magazzino della riscossione, cioè le cartelle esattoriali accumulate che l’Agenzia delle Entrate-Riscossione (Ader) non riesce a smaltire e che ha raggiunto un valore di 1.2 miliardi di euro nel 2023.
Il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti
Il secondo obiettivo è quello di ottenere un rapporto migliore tra fisco e debitori, il “fisco amico“, aumentando le opzioni di flessibilità e la rateizzazione per chi non ha pagato le tasse dovute.
Cos’è il discarico delle cartelle e quando parte
Per svuotare il magazzino della riscossione il governo ha diviso le cartelle esattoriali in due categorie: quelle che saranno emesse dopo il 1 gennaio 2025 e quelle che invece sono state emesse prima, fino al 2000.
Nel primo caso si attuerà il discarico dopo 5 anni. A partire quindi dal 2030 le cartelle non pagate accumulate in magazzino non saranno stralciate, ma il creditore avrà 3 soluzioni: gestirle in proprio, darle in concessione a privati o ridarla all’Ader.
Il decreto invece non precisa una soluzione legislativa per smaltire l’attuale magazzino della riscossione, affidando invece il compito a una commissione presieduta da un magistrato della Corte dei Conti.
La nuova rateizzazione dei debiti
Nuovi passi anche verso la creazione del cosiddetto “Fisco amico“. Il Governo vuole aiutare i debitori del fisco a rientrare dalla propria posizione di debito in maniera comoda e senza comprometterne la stabilità economica.
Per questo, si attua una nuova rateizzazione per i debiti inferiori ai 120.000 euro. Attualmente le rate massime per dilazionare il pagamento del debito sono 72, ma aumenteranno nei prossimi anni.
Nel 2025 e 2026, fino a 84 rate mensili; nel 2027 e 2028, fino a 96 rate mensili; nel 2029 e 2030, fino a 108 rate mensili; dal 2031, si valuterà la possibilità di concedere 120 rate mensili.