Riscatto agevolato della laurea confermato nel 2024: a chi conviene e quali sono i rischi legati alla misura
Confermato anche per il 2024 il riscatto agevolato della laurea, misura che consente di pagare un importo fisso a copertura di ogni anno di corso
Anche nel 2024 è possibile procedere al riscatto agevolato della laurea, una misura che consente di allungare la propria anzianità contributiva andando a versare un importo per andare in pensione prima. Importo che va a coprire gli anni di iscrizione all’università relativamente alla durata legale dei corsi di laurea. Sono dunque esclusi gli anni fuoricorso.
- I requisiti per il riscatto agevolato della laurea
- Quanto costa il riscatto della laurea
- Riscatto della laurea e riscatto agevolato: la differenza
- Riscatto laurea a rate o unica soluzione
- Il riscatto della laurea è deducibile?
- Conviene il riscatto agevolato della laurea?
I requisiti per il riscatto agevolato della laurea
È riscattabile ogni anno di corso, dall’1 novembre dell’anno di immatricolazione al 31 ottobre dell’ultimo anno.
Possibile anche riscattare solo una parte del periodo di studi, fino al minimo necessario per raggiungere un determinato requisito contributivo.
Si può riscattare qualsiasi laurea triennale, magistrale, specialistica o a ciclo unico (vecchio ordinamento).
Riscattabili anche i dottorati, ma non i master. In caso di titolo equipollente conseguito all’estero, è possibile richiedere il riscatto in Italia.
Può presentare domanda di riscatto chiunque abbia maturato almeno un contributo all’interno della gestione previdenziale presso la quale intende far accreditare la contribuzione.
Quanto costa il riscatto della laurea
I costi per il riscatto agevolato della laurea dipendono dal periodo in cui si sono terminati gli studi.
Influisce anche il sistema di calcolo della pensione (retributivo o contributivo).
Prima dell’1 gennaio 1996 il calcolo avveniva secondo il sistema retributivo, poi è passato al meno conveniente sistema contributivo.
Riscatto della laurea e riscatto agevolato: la differenza
Chi ha concluso gli studi dopo il 1995 può accedere allo strumento del riscatto agevolato della laurea, misura attiva dal 2019 e che permette di sostenere un costo inferiore.
Nell’anno 2023 ogni anno di corso riscattato richiedeva il versamento di 5,7mila euro. Per il 2024 si attende la definizione da parte dell’Inps.
Per il riscatto agevolato della laurea, l’onere è calcolato su una retribuzione convenzionale uguale per tutti e un’aliquota di computo vigente nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti.
Riscatto laurea a rate o unica soluzione
È possibile versare l’onere in unica soluzione o in 120 rate, purché si scelga questa modalità prima di andare in pensione.
Fanno eccezione i dipendenti pubblici che possono rateizzare anche dopo il termine della vita lavorativa.
Il riscatto della laurea è deducibile?
L’onere sostenuto per il riscatto della laurea è detraibile secondo due modalità:
- chi versi l’onere per un familiare a carico può detrarre il 19% della spesa;
- a chi versi l’onere per il riscatto della propria laurea viene applicata una deduzione dell’intero importo dal proprio reddito imponibile. Ad esempio, chi abbia un reddito di 25.000 euro e paghi 15.000 euro per il riscatto del titolo di studio, pagherà poi le tasse solo su 10.000 euro di reddito rimanente (25.000 – 15.000 = 10.000).
Conviene il riscatto agevolato della laurea?
Per una questione così delicata conviene passare la palla a un consulente. È comunque possibile fare alcune considerazioni di carattere generale.
Occorre innanzitutto decidere se l’obiettivo a cui tendere è andare in pensione prima o ritirarsi dal lavoro con un assegno più corposo.
Nel primo caso il riscatto della laurea (agevolato o meno) è un’opzione da prendere in considerazione.
Nel secondo caso, il riscatto del titolo di studio rischia di decurtare gli assegni. Chi abbia fondi da investire potrebbe trovare più conveniente valutare eventuali forme di previdenza integrativa.
Il caso più vantaggioso è quello di un lavoratore ad alto reddito, laureatosi prima del 1996 e che abbia iniziato a lavorare dopo il 1996.
Riscattare uno o più anni prima del 1996 fa ricadere il lavoratore nel sistema misto, più conveniente di quello puramente contributivo.
Ma attenzione: questa scelta rischia di far decadere lo status di “lavoratore post 1996” con la conseguenza di perdere il diritto alla pensione anticipata contributiva.