Rino Gaetano "ucciso dai servizi segreti": la nuova ipotesi
I servizi segreti avrebbero ucciso Rino Gaetano per via di alcuni testi delle sue canzoni: la nuova ipotesi di un avvocato-scrittore
Rino Gaetano potrebbe essere stato ucciso dai servizi segreti. Il cantautore è scomparso il 2 giugno del 1981 in un incidente stradale ma l’avvocato penalista Bruno Mautone ha un’idea completamente diversa. Sull’argomento ha scritto tre libri: “La tragica scomparsa di un eroe”, “Chi ha ucciso Rino Gaetano” e “Rino Gaetano, segreti e misteri della sua morte”.
Rino Gaetano ucciso dagli 007? Il legame con Mino Pecorelli
“L’ipotesi che avevo delineato nelle precedenti pubblicazioni – ha spiegato al Corriere l’autore della teoria su Rino Gaetano – trovano delle conferme clamorose e documentali. Nel secondo libro, e anche nel primo in verità, ipotizzavo una sorta di parallelismo tra il giornalista Mino Pecorelli assassinato da killer rimasti ignoti il 20 marzo 1979 a Roma e Rino Gaetano”.
Quello che accomunava Gaetano e Pecorelli, secondo l’autore, è “il coraggio dei temi affrontati sia nei testi del cantautore che negli articoli del giornalista pubblicati su ‘OP’. Questo legame che ho scoperto è addirittura un documento ufficiale della Procura del Tribunale di Roma, un’ordinanza-sentenza del 13 agosto 1994 firmata dal giudice molto coraggioso e molto preparato Otello Lupacchini, un’ordinanza relativa ad indagini e atti istruttori approfonditi sulla banda della Magliana“.
“In sede di indagini – ha poi annunciato Mautone – emerge che il carissimo amico di Rino Gaetano nonché manager di vari suoi spettacoli, Ezio Radaelli, era stretto amico di Mino Pecorelli ma la cosa sconvolgente e inquietante è che Radaelli finanziava ‘OP’ e Pecorelli”.
Rino Gaetano, gli indizi dell’omicidio nei testi delle canzoni
Altre conferme arrivano dai testi di alcune note canzoni di Rino Gaetano. Nel brano “E Berta filava”, l’autore del libro ha ipotizzato che “Mario e Gino” del brano siano i ministri Mario Tanassi e Luigi Gui detto Gino, coinvolti nello scandalo Loockeed, e che “il santo vestito d’amianto” sia Eugenio Cefis, presidente Eni e Montedison.
“Proprio l’aver svelato tra le righe delle sue canzoni con poche parole-chiave fatti inquietanti a lui contemporanei gli costò caro”, ha spiegato l’avvocato e scrittore.
In merito all’incidente di 40 anni fa, “si parlò di scontro frontale con il camion e invece fu diagonale – ha concluso Mautone -. Purtroppo oggi non possiamo riaprire il caso perché la polizia stradale di Settebagni decise di distruggere tutto. Già all’epoca però qualcosa non doveva quadrare se ad appena 48 ore dalla morte di Rino Gaetano, due senatori presentarono un’interrogazione scritta urgente per avere chiarimenti sull’incidente”.