Rigopiano, la sentenza dopo 6 anni dalla tragedia: scoppia il caos in aula, imputati quasi tutti assolti
A sei anni dalla tragedia di Rigopiano, sono stati assolti quasi tutti gli imputati: solo tre le condanne per il disastro, i parenti sono insorti in aula
Dopo più di 6 anni dalla tragedia, è giunto alla conclusione il processo di primo grado per quanto avvenuto in località Rigopiano, dove un hotel di Farindola venne travolto da una valanga, il 18 gennaio 2017. Nel disastro morirono 29 persone.
- La sentenza dopo quasi 4 anni dalla prima udienza
- 25 assolti per la tragedia di Rigopiano, 5 condanne
- Parenti contro il giudice in aula, caos in tribunale
La sentenza dopo quasi 4 anni dalla prima udienza
Sono passati ben 1.318 giorni dalla prima udienza del 16 luglio 2019, con 15 rinvii e una pandemia che ha rallentato ulteriormente i lavori del Tribunale di Pescara.
Finalmente nel pomeriggio del 23 febbraio è arrivata la sentenza. Che ha scontentato tutti i parenti delle 29 vittime della tragedia di Rigopiano.
I superstiti e i parenti delle vittime della tragedia di Rigopiano fuori dal Tribunale di Pescara.
Il giudice Gianluca Sarandrea, dopo aver ascoltato gli avvocati difensori, ha chiuso la camera di consiglio e annunciato le sentenze per i 30 imputati, di cui 26 ammessi al rito abbreviato.
25 assolti per la tragedia di Rigopiano, 5 condanne
Si tratta di esponenti politici, funzionari, dirigenti prefettizi e dei gestori dell’hotel travolto dalla valanga. Diverse le ipotesi di reato.
Gli imputati erano infatti accusati a vario titolo di disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni plurime colpose, falso, depistaggio e abuso edilizio.
Il giudice ha assolto 25 di essi, mentre sono scattate condanne per il sindaco di Farindola – comune in cui si trova la località di Rigopiano – e altri tre.
Per Ilario Lacchetta, il primo cittadino, sono stati decisi 2 anni e 8 mesi. L’accusa aveva chiesto per l’amministratore, che ricopre anche oggi la stessa carica di 6 anni fa, 11 anni e 4 mesi.
Assolti invece Francesco Provolo, ex prefetto di Pescara, e Antonio di Marco, ex presidente della Provincia.
Parenti contro il giudice in aula, caos in tribunale
Sdegno per i parenti delle vittime a causa delle tante assoluzioni. Nell’aula del Tribunale di Pescara è scoppiato il caos dopo la lettura della sentenza. Molti parenti hanno contestato la decisione del giudice, gridando contro il togato.
“Questa non è giustizia. Grazie signor giudice, fate schifo!”, ha urlato un parente. “”Vergogna vergogna. Ingiustizia è fatta. Assassini! Venduti!”, hanno rincarato la dose gli altri presenti, mentre davano calci alle sedie e ai tavoli presenti in aula.
Contro il giudice sono volate anche minacce da parte di uno dei superstiti della tragedia di Rigopiano, che ha urlato: “Giudice, non finisce qui!”. L’uomo è stato allontanato.
Il giudice Gianluca Sarandrea si trova ancora nell’aula del Tribunale di Pescara con un cordone delle forze dell’ordine. Si teme che possa essere vittima di aggressioni.