Riforma pensioni 2024 da Quota 103 a Opzione donna e Ape sociale: tutte le novità delle misure in arrivo
La riforma delle pensioni non si farà, confermate invece Quota 103, Opzione donna e Ape sociale. Ci sono però alcune novità
No a riforma delle pensioni nella legge di Bilancio 2024. Non ci sono abbastanza fondi per una riforma complessiva della previdenza pubblica e per questo si va verso una conferma delle misure temporanee come Quota 103, Opzione donna e Ape sociale. Confermare o allargare, questo è il dilemma. Intanto sembra che l’incontro tenuto il 5 settembre tra l’Osservatorio sul monitoraggio della spesa previdenziale, l’organismo tecnico voluto dal ministro del Lavoro, Marina Calderone, e i sindacati abbia confermato indirettamente la presenza di novità nella manovra.
Quota 103
La quota confermata potrebbe essere nuovamente Quota 103. Si tratta del sistema che permette di lasciare il lavoro con 62 anni di età e 41 di contribuzione. La misura prevede un incentivo in busta paga per chi, fino al 67esimo anno di età, non opta per l’uscita anticipata.
Quota 103 potrebbe essere rinnovata fino al 31 dicembre 2024. I sindacati chiedono però maggiore flessibilità, ma potrebbe essere una questione tutta da rimandare.
Sit-in a Roma il 26 giugno 2023, in occasione del Tavolo sindacati-Ministero del Lavoro
Opzione donna
Potrebbe allargarsi la platea di Opzione donna. Dopo un anno nel quale ne hanno potuto usufruire solo le lavoratrici caregiver, con invalidità non inferiore al 74%, licenziate o dipendenti da aziende in crisi, lo scivolo potrebbe cambiare.
I sindacati hanno richiesto che Opzione Donna venisse riaperta a tutte le lavoratrici. Al momento quindi è prevista la proroga senza il limite delle condizioni strette dell’ultima legge di Bilancio. Si tratta di un ritorno ai requisiti del 2022, ovvero uscita a 58 anni o 59 se autonome, più 35 anni di contributi. Potrebbe però non essere così semplice da ottenere.
Ape sociale
Per chi non ha una pensione diretta c’è l’opzione dell’Ape sociale, anche questa sottoposta al vaglio per possibili cambiamenti. Prima di ottobre è difficile capire cosa sarà fatto in merito, ma si vocifera una proroga con le stesse modalità.
Con Ape sociale infatti si intende la pensione di vecchiaia per chi (disoccupato/a, invalido/a o addetti a mansioni gravose) ha almeno 63 anni di età e 30-36 anni di contributi. Lo strumento potrebbe essere esteso anch’esso fino al 31 dicembre 2024, con apertura a nuove figure professionali.