Richard Gere sulla Open Arms, la provocazione di Giorgia Meloni
Richard Gere, a bordo della nave Open Arms, è stato criticato anche dalla leader di FdI Giorgia Meloni
La nave Open Arms, che ha soccorso undici giorni fa 121 migranti e poi altri 39, ha fatto sapere ieri in un tweet: “Decimo giorno a bordo, una caldissima domenica di agosto. Resistiamo, abbiamo 160 motivi per farlo. 160 esseri umani che hanno il diritto di sbarcare in un porto sicuro. Vergogna Europa. Meglio multati che complici”.
A bordo della nave è salito anche l’attore e attivista statunitense Richard Gere, che si trovava, come riporta l’Ansa, in vacanza vicino Roma. Dopo aver saputo della vicenda della Open Arms, ha deciso di unire la propria voce al coro che si alza dall’imbarcazione bloccata al largo di Lampedusa.
Gere, dopo aver verificato le condizioni dei migranti a bordo, è apparso commosso: “Sono venuto a Lampedusa solo per aiutare queste persone. Anche negli Stati Uniti la gente che arriva dal Messico, da Panama, dall’Honduras da El Salvador viene demonizzata: è ora di dire basta”.
Il suo gesto ha sollevato numerose polemiche da parte dei politici italiani, primo fra tutti Matteo Salvini, che ha così commentato sarcasticamente: “Visto che il generoso milionario annuncia la sua preoccupazione per la sorte degli immigrati della Open Arms, lo ringraziamo: potrà portare a Hollywood, col suo aereo privato, tutte le persone a bordo e mantenerle nelle sue ville. Grazie Richard”.
Anche Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha replicato aspramente su Twitter alle richieste di aiuto di Gere: “Tutti spavaldi a casa nostra. Richard Gere, perché non vai ad aiutare i messicani a passare il confine? Hai paura ti arrestino come si fa da quelle parti per chi favorisce l’immigrazione clandestina e non ti facciano poi girare film con compensi milionari? Rivoluzionari di cartone”.