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Richard Gere confronta il sottomarino Titan ai migranti morti in mare: "Valore della vita dipende dai soldi"

Richard Gere non ci sta: l'attore ha detto la sua sulla vicenda del Titan, paragonandola con la tragedia dei migranti in Grecia di pochi giorni prima

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Anche Richard Gere, noto attore e attivista statunitense, si unisce alla schiera di personalità alle quali la gestione mediatica e non solo della vicenda Titan non è piaciuta per niente. La star di ‘Pretty Woman‘ l’ha paragonata alla tragedia dei migranti in Grecia, avvenuta solo pochi giorni prima.

Cosa ha detto l’attore al Filming Italy Sardegna Festival

L’occasione per dire la sua si è presentata durante un collegamento video nel corso della masterclass al Filming Italy Sardegna Festival, manifestazione svoltasi dal 22 al 25 giugno a Santa Margherita di Pula, in provincia di Cagliari.

Qui, Richard Gere ha puntato il dito contro media e Paesi che sono intervenuti con tutte le loro forze per tentare di salvare le 5 persone a bordo del Titan, il sommergibile della OceanGate scomparso e ritrovato imploso pochi giorni dopo.

peschereccio naufragato in greciaFonte foto: ANSA
Un’immagine del peschereccio naufragato al largo della Grecia

“Quando ho sentito dai media dell’orribile evento che ha visto quattrocento persone perdere la vita in Grecia su una barca in Mediterraneo, e la diversa attenzione con cui tutti si concentravano sulle cinque persone disperse in un sottomarino nei mari del Titanic – ha detto la star – ho capito ancora una volta quanto sia cinico il mondo“.

L’impegno civile di Richard Gere per i migranti del Mediterraneo

Le sue parole non sorprenderanno coloro che ricordano come Richard Gere sia stato già recentemente coinvolto in prima persona per il tema migranti. “Tutti i Paesi mobilitavano i loro mezzi di soccorso per queste cinque persone e nessun soccorso invece per la tragedia in Grecia” ha detto, ma quella dei giorni scorsi non è l’unica catastrofe umanitaria che ha visto da vicino.

Ad agosto 2019, l’attore si è recato a bordo della ong Open Arms bloccata al largo delle coste italiane con 147 migranti a bordo per effetto del celebre Decreto Salvini. Gere si trovava in vacanza in Toscana quando ha saputo della vicenda e si è mobilitato per vedere di persona la situazione.

Mi vergognavo perché noi avevamo tutto e non eravamo in grado di accogliere esseri umani come noi, i nostri fratelli e le nostre sorelle che stavano morendo di fame, traumatizzati” ha detto in seguito durante un’intervista, punto di vista che ribadirà anche nella testimonianza al processo contro l’ex Ministro degli Interni.

Da Obama alla SeaWatch: tante critiche ai media per il Titan

Come detto, quella di Richard Gere non è l’unica voce che si è alzata per criticare l’eccessiva copertura mediatica della vicenda Titan, specie se paragonata con quella riservata al peschereccio naufragato al largo delle coste della Grecia e costato la vita a centinaia di persone.

L’ex Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha accusato i media durante un’intervista alla Cnn dicendo: “In questo momento abbiamo una copertura di 24 ore di questo sottomarino […] Allo stesso tempo, proprio qui, appena al largo della costa della Grecia, abbiamo avuto 700 morti”. Ha poi proseguito sostenendo che la disparità di copertura “è indicativo del grado in cui le possibilità delle persone sono diventate così diseguali“.

Anche la SeaWatch, ong attiva nel Mediterraneo, ha detto la sua: “Per salvare 5 persone (ricche) a bordo del sottomarino disperso sono giustamente impiegate guardie costiere di quattro Stati, Nato e compagnie commerciali dotate dei mezzi più sofisticati – è il loro punto – Sarebbe bastato molto meno per salvare 700 persone (povere) naufragate a largo della Grecia”.

richard-gere Fonte foto: ANSA
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