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Riccardo Cocciante e i retroscena sulla Festa dell'Unità, stoccata alla sinistra: "Se non andavi eri escluso"

Riccardo Cocciante racconta la sua carriera, a partire dai capolavori "Bella senz'anima" e "Margherita", e il rapporto complicato con la politica

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La censura di Bella senz’anima e il rapporto con la politica. Riccardo Cocciante si toglie qualche sassolino dalla scarpa nei confronti della sinistra ripercorrendo in un’intervista la sua carriera, a partire dal grande primo successo del 1974 e del suo successivo capolavoro Margherita. 

La nascita di “Margherita”

Raccontandosi al Corriere della Sera in occasione del lancio del suo nuovo tour in Italia, Cocciante parla della genesi e del significato della canzone del 1976 scritta insieme a Marco Luberti: “Mi disse di essersi sognato il testo – ha spiegato – non so se dietro a quel sogno ci fosse o meno una donna vera. Ricordo però che all’inizio non mi piacque il nome. All’epoca c’era una pubblicità di una lavatrice o qualcosa di simile con quel nome”.

Il cantautore 79enne ricorda come Margherita “sia arrivata al pubblico in modo atipico: era l’epoca della contestazione politica, pensavo che non avrebbe avuto chances” e che invece è “straripata proprio per il contrasto fra il tema dell’amore e il tema della politica che era ovunque”.

riccardo-cocciante-domenica-inFonte foto: ANSA

Riccardo Cocciante con Mara Venier in un’esibizione a “Domenica In” del settembre 2024

Riccardo Cocciante e la politica

Proprio con il mondo della politica Cocciante racconta di aver avuto un rapporto travagliato, svelando i dissapori con la sinistra di quegli anni: “Non fu piacevole. Se non andavi alla festa de l’Unità venivi escluso. Loro non mi volevano e io non ci volevo andare. Ho dovuto usare altre vie, non volevo entrare in quel giro, che era un giro d’affari”.

Il cantante specifica di essersi tenuto a distanza anche dalla Dc rifiutando  “offerte interessanti” per non aver “mai voluto dare un colore” alle sua produzione artistica.

Nell’intervista Cocciante ricorda, inoltre, la censura su un passaggio di Bella senz’anima (“E quando a letto lui/ ti chiederà di più”), precisando che tutto l’album di debutto fu bocciato, prima di essere prodotto dalla RCA con gli arrangiamenti di Ennio Morricone e Franco Pisano.

“Ci fu una versione in spagnolo. Temevamo la censura del regime di Franco e invece la frase ‘ahora desnùdate…’ la fece esplodere a livello sociale come simbolo di un pensiero di libertà” ha aggiunto l’artista, criticando il movimento femminista italiano per aver osteggiato il brano: “Ne hanno approfittato. Non c’era nulla di maschilista. Anzi quella forte nella canzone è la donna” ha detto.

Perché Riccardo Cocciante è nato in Vietnam

Ripercorrendo la sua vita, Cocciante racconta delle sue origini di Saigon, dove nacque e visse fino agli 11 anni perché in Vietnam il padre gestiva grandi piantagioni, fino al rientro in Italia con la famiglia nel 1960.

“Non ci sono mai tornato – racconta – Prima perché non si poteva, poi perché ho rifiutato l’idea di tornare in quei luoghi così tanto amati. Forse dovrei ripensarci. Ho ancora nostalgia del Vietnam, il ricordo impresso di quegli anni di libertà spensierata, il cibo, il caldo che impari ad accettare”.

riccardo-cocciante Fonte foto: ANSA
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