Revenge porn, maestra di Torino: lo sfogo contro la direttrice
Torino, la maestra d'asilo vittima di revenge porn si sfoga dopo aver testimoniato in aula di tribunale
Tribunale a Torino: la maestra d’asilo 22enne che nella primavera del 2018 ha perso il posto dopo che l’ex fidanzato ha pubblicato sulla chat del calcetto alcune sue foto e video ‘intimi’, per mezz’ora, dal banco dei testimoni ha dato la sua versione dei fatti. “Aspettavo con ansia questo giorno — spiega al Corriere della Sera —. Mi sono liberata di un peso. Ho raccontato tutto: non la mia verità, ma la verità. Avevo paura, perché era la mia parola contro quella della direttrice. E sapevo che le mie colleghe avrebbero negato quanto accaduto in quei giorni. Invece, adesso sta venendo tutto a galla e io non devo più nascondermi”.
La direttrice della scuola materna è ora a processo per diffamazione e violenza privata in quanto avrebbe messo la giovane nelle condizioni di dare le dimissioni.
La maestra spiega che cosa avvenne, secondo la sua versione, durante la riunione che la direttrice organizzò invitando anche le sue colleghe. Riunione da cui scaturirono le dimissioni. “Quel giorno fui sottoposta a un processo sommario. La direttrice mi apostrofò con frasi irripetibili e mi disse che era meglio me ne andassi spontaneamente, altrimenti avrebbe dovuto scrivere sulla lettera di licenziamento il motivo. E aggiunse che non avrei trovato più lavoro, che non mi avrebbero assunta neanche per pulire i cessi della stazione. Che su di me ci sarebbe stato un marchio indelebile”.
La ragazza si sentì “umiliata” e timorosa di vedersi affibbiata “un marchio che avrebbe fatto capire a tutti che ero una poco di buono”. Quindi aggiunge che le sue colleghe non l’hanno aiutata ma “l’hanno accusata senza neanche cercare di capire cosa fosse successo”.
“Per la scuola e la direttrice ero diventata una cattiva maestra per quello che era successo nella mia vita privata. Per questo sono stata obbligata alle dimissioni, ma non c’erano elementi per giustificare il licenziamento“, prosegue .
E il suo ex? Da allora racconta di non averlo più visto. “Ma dentro di me – continua – penso di poterlo perdonare, anche se non saremo mai amici. Quello che ha fatto non trova giustificazione, ma è quanto accaduto sul lavoro che ha segnato la mia vita. Mi aspettavo solidarietà dalla scuola, non è stato così”.
La giovane sottolinea inoltre che nessuno le ha mai chiesto scusa. Una spalla l’ha trovata nella sua famiglia che le è sempre stata al fianco anche se “all’inizio è stato tutto complicato. Anche per i miei genitori è stato difficile capire.”
Dopo il fatto la maestra spiega che non è più riuscita a lavorare perché “le strutture chiedono referenze, ma non sempre queste sono positive”. “Ho un marchio addosso che non riesco a cancellare”, sottolinea.
C’è poi un risvolto psicologico: “Sono sempre stata una ragazza esteticamente molto curata. Oggi quasi non mi trucco più. Ho paura di indossare un abito corto, penso che la gente mi guardi con malizia”.