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Regina Elisabetta, cos'è il piano "London Bridge" sulla sua morte e cosa prevede

Si chiama London Bridge il piano "segreto" con il protocollo da attuare in caso di morte della Regina Elisabetta II: cos'è e cosa prevede

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Mentre tutti sono col fiato sospese per le recenti notizie sulle condizioni di salute della Regina Elisabetta II, si torna a parlare del cosiddetto “London Bridge“, cioè il protocollo previsto in caso di sua morte.

L’annuncio in codice

L’annuncio della morte della Regina Elisabetta II sarà in codice, su una linea telefonica privata e riservata: la frase scelta è “London Bridge is down“, cioè “Il ponte di Londra è crollato” (frase che richiama il testo di una filastrocca per bambini). Il suo segretario chiamerà la prima ministra, in questo caso la nuova premier britannica Liz Truss, e pronuncerà solo quella frase, che sancisce il via al protocollo in caso della morte della Regina.

Solo in un momento successivo verranno informate altre persone, cioè il segretario di gabinetto e alcuni tra ministri e funzionari più anziani. La premier provvederà poi a dare l’annuncio della morte della Regina all’ufficio del consiglio privato. Successivamente, spetterà al ministero degli Esteri iniziare a comunicare la notizia ai governi dei 51 Stati membri del Commonwealth delle Nazioni. A livello interno, il giorno del luttuoso evento prende il nome ‘D-Day’, mentre quelli successivi al funerale ‘D+1’, ‘D+2’ etc.

Regina ElisabettaFonte foto: ANSA
La Regina Elisabetta, in una foto d’archivio.

L’annuncio alla stampa

Solo in un secondo momento, sarà emessa una nota stampa per dare l’annuncio della morte della Regina Elisabetta. I primi a riceverla saranno le redazioni dell’agenzia di stampa ‘Press Association’, che darà la notizia al mondo intero. La ‘Bbc’, a reti unificate dopo aver interrotto qualsiasi altra trasmissione, si sintonizzerà sul canale all news per seguire gli eventi. Gli anchormen saranno vestiti di nero. Già in queste ore la ‘Bbc’ ha interrotto le trasmissioni per seguire le ultime notizie sullo stato di salute della Regina Elisabetta e i suoi giornalisti sono vestiti di nero.

Nelle radio commerciali, i vari speaker saranno avvisati della morte della Regina Elisabetta II con una luce blu che lampeggerà a intermittenza. La linea sarà data ai radiogiornali e sulle stazioni sarà trasmessa solo “musica inoffensiva”.

L’annuncio a Buckingham Palace

Subito dopo l’annuncio “ufficiale”, un domestico vestito a lutto appenderà un cartello listato anch’esso a lutto con la notizia della morte della Regina Elisabetta II alle porte di Buckingham Palace. Nello stesso momento, anche il sito ufficiale del Palazzo Reale darà la stessa notizia.

Il protocollo “politico” dopo la morte della Regina Elisabetta

Il piano “London Bridge” prevede che il Parlamento sia richiamato immediatamente. Se possibile, si riunirà entro un’ora per ascoltare il messaggio rivolto dal primo ministro alla Camera dei Comuni.

Il Consiglio di Successione, invece, si riunirà il giorno successivo alla morte della Regina per proclamare a tutti gli effetti la successione del nuovo monarca (in questo caso è il Principe Carlo). La sua proclamazione sarà letta al St. James’ Palace e al Royal Exchange nella City di Londra. Dal cannone di Hyde Park saranno sparati 41 colpi a salve. Il parlamento si riunirà nuovamente in serata per giurare fedeltà al nuovo sovrano.

Il protocollo per il funerale

La Regina Elisabetta, in questo momento, si trova a Balmoral, in Scozia. Il protocollo prevede che, qualora dovesse morire lì, il feretro sia esposto nella Cattedrale di Edimburgo e, da lì, trasportata attraverso il “Treno Reale” a Buckingham Palace.

Per 4 giorni il feretro verrà esposto nella sala del trono del palazzo. Poi dovrebbe essere trasportato presso Westminster Hall ed esposto al pubblico per altri 4 giorni.

Il funerale di Stato, celebrato dall’arcivescovo di Canterbury, dovrà tenersi 9 giorni dopo la morte della Regina all’Abbazia di Westminster. Dopo le esequie la salma verrà trasportata fino al Castello di Windsor. Lì sarà sepolta in una tomba pre-realizzata nella Cappella di San Giorgio. L’accesso alla stampa sarà interdetto. Il protocollo prevede, come ultimo passo, che il figlio Carlo lasci cadere una manciata di terra sulla bara della madre da una coppa d’argento.

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