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Reggio Emilia, aggrediscono e mandano in coma un 19enne con una sassata: due giovani in arresto

L'aggressione è avvenuta nel parcheggio di una discoteca reggiana. In carcere due giovani, accusati di tentato omicidio aggravato dai futili motivi

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Era stato stato circondato da sette persone fuori da una discoteca in provincia di Reggio Emilia. In due lo hanno picchiato e ridotto in fin vita, dopo avergli sferrato un pugno e una sassata sulla nuca, da dietro, lanciata da una distanza ravvicinata. I Carabinieri hanno ricostruito quanto accaduto nella notte tra l’8 e il 9 ottobre scorso, quando il 19enne Giuseppe Cecchia è stato violentemente aggredito e malmenato.

La dinamica dell’aggressione

La lite sarebbe scoppiata per un banale screzio avvenuto poco prima. Secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa, i Carabinieri hanno arrestato due giovani: la custodia in carcere è stata disposta per il 18enne Kevin Coppolecchia di Castellarano e per il 22enne Daniele Eugenio Vernucci di Sassuolo, come la vittima, accusati di tentato omicidio aggravato dai futili motivi.

Le indagini li hanno identificati come gli autori del pestaggio, grazie a una pluralità di testimonianze e alle immagini di videosorveglianza.

L’aggressione è avvenuta fuori dal Rockville di Castellarano (Reggio Emilia).

Le parole del Gip: “Violenza inaudita e assurda”

Il Gip Dario De Luca ha definito il contesto in cui il tutto è maturato come di “inaudita quanto assurda e ingiustificata violenza aggressiva”.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, non risulta che aggressori e vittima si conoscessero precedentemente. Coppolecchia avrebbe dato il pugno, mentre Vernucci avrebbe tirato il sasso, di circa 20 centimetri per 15.

reggio emiliaFonte foto: Virgilio Notizie
Il luogo dell’aggressione

Come sta ora il giovane aggredito

“Se non fossimo intervenuti immediatamente con un’operazione chirurgica probabilmente sarebbe morto” ha dichiarato un medico dell’ospedale Baggiovara di Modena.

Giuseppe Cecchia è rimasto in coma alcuni giorni: si sta riprendendo, mentre è ancora in ospedale per riabilitazione. “Quello che mi sento di dire è che sì, mi dispiace per loro, perché si sono rovinati la vita considerando la gravità di quello che hanno fatto, ma forse ora in carcere avranno modo di riflettere”, commenta all’Ansa Domenica Basile, madre del 19enne.

“Non è questa la gioventù che vorremmo vedere noi genitori” ha aggiunto la donna. “Perché questa è una gioventù con seri problemi. Che ha perso il valore del bene e segue il male. I carabinieri hanno fatto un ottimo lavoro ero molto fiduciosa. Ho dato la notizia a mio figlio in ospedale e lui non ci credeva. Lui non li conosce, ha visto quello che lo ha colpito con un pugno, ma non chi gli ha tirato il sasso. Ha sentito una gran botta alla testa e il sangue. Poi non si ricorda più niente”.

carabinieri Fonte foto: ANSA
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