NOTIZIE
POLITICA

Referendum per far passare Matera dalla Basilicata alla Puglia, la richiesta per il trasferimento di Regione

Due ex senatori promuovono il referendum per cambiare Regione a Matera, dalla Basilicata alla Puglia: la polemica con Potenza e l'iter da rispettare

Pubblicato:

Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Matera potrebbe lasciare la Basilicata per unirsi alla Puglia, grazie a un referendum proposto da due ex senatori. La richiesta è stata presentata al Comune e avvia ufficialmente l’iter per decidere il futuro della città. L’intenzione dei promotori è di sfuggire a quella che viene definita come una netta predominanza di Potenza, ritenendo che la Matera possa avere in Puglia maggiori opportunità.

Un referendum per Matera, dalla Basilicata alla Puglia

A concretizzare l’idea di trasferire Matera dalla Basilicata alla Puglia sono i due ex senatori Tito Di Maggio e Corrado Danzi, che hanno depositato la richiesta di referendum.

“Volete che il territorio del Comune di Matera sia separato dalla regione Basilicata per entrare a far parte della regione Puglia?” recita il quesito, al quale i promotori si aspettano molte risposte affermative, in ragione di una presunta e sofferta posizione di svantaggio della città dei Sassi rispetto al capoluogo Potenza.


Il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi

“Siamo stanchi di subire lo strapotere di Potenza” hanno sintetizzato i due ex senatori, con un calembour forse involontario, ma che si candida di diritto come slogan potenziale (in questo caso sì: il gioco di parole è voluto).

Le motivazioni del referendum su Matera

L’iniziativa dei due ex senatori lucani nasce con l’obiettivo di stimolare il progresso economico e culturale di Matera, inserendola in una regione considerata più attiva e competitiva. Un cambiamento ritenuto essenziale per una città che “è stanca di subire” e che vuole “ricevere le attenzioni che merita”.

“Non vogliamo essere sudditi di nessuno, né tanto meno di un generale a cui è stato ordinato di fare il presidente di questa Regione e che è riuscito a raggiungere il primato di essere il peggior amministratore che la Basilicata abbia mai avuto” hanno dichiarato i due promotori, riferendosi chiaramente al Governatore della Basilicata, l’ex generale Vito Bardi.

Il tutto avviene in aperta polemica anche con il capoluogo. “C’è una chiara volontà da parte dei politici potentini di recuperare a sé il centro della Regione, il che può essere anche legittimo, ma noi materani non possiamo assolutamente tollerare che si vada oltre” hanno chiarito i due ex senatori.

“Noi siamo e ci consideriamo apripista per quello che è il progetto delle macroregioni: oggi la gente soffre, non arriva a fine mese. In questo quadro avere venti regioni non ha alcun senso. Riteniamo che la spesa pubblica non inciderebbe assolutamente sulle tasche dei cittadini se le Regioni diventassero di meno” hanno aggiunto.

Matera può passare davvero alla Puglia?

L’iniziativa è seria, dunque, e rappresenta il primo passo ufficiale di un cammino notoriamente lungo e complesso. Il Consiglio comunale, entro due settimane, dovrà decidere se approvare il quesito, al quale si richiedono i criteri di semplicità e chiarezza.

Una volta comunicata la decisione ai promotori, questi avranno due mesi per raccogliere le firme necessarie, che la segreteria comunale dovrà verificare entro 30 giorni. A quel punto, il referendum sarà convocato entro i quattro mesi successivi alla consegna delle firme.

Matera non è l’unico caso di città che sente il bisogno di cambiare Regione. Un esempio simile risale al 2017, quando il Comune di Sappada passò dal Veneto al Friuli Venezia Giulia.

Fonte foto: ANSA

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963