Re Carlo III boicottato in Australia nel primo viaggio dopo la diagnosi del tumore: "Insulto alla monarchia"
I leader dell’Australia snobbano la visita di re Carlo III, la prima dopo la diagnosi del tumore. Le ire dei monarchici: “Uno schiaffo in faccia”
La prossima settimana re Carlo III e la regina Camilla saranno in Australia, per il primo viaggio ufficiale dopo la diagnosi di tumore per il sovrano. I primi ministri degli Stati australiani hanno però anticipato che non andranno al ricevimento, scatenando le ire dei monarchici.
Re Carlo III in Australia
Lunedì 21 ottobre re Carlo III arriverà a Canberra, in Australia, insieme alla regina Camilla per la sua prima visita nello Stato da quando è salito al trono (la prima di un monarca britannico dal 2011), nonché per il primo viaggio ufficiale da quando ha avuto la diagnosi di un tumore a inizio anno.
La visita del re inizierà con un ricevimento a Canberra, ma i primi ministri di sei Stati australiani (Nuovo Galles del Sud, Victoria, Queensland, Australia Occidentale, Australia Meridionale e Tasmania) hanno dichiarato che non potranno partecipare per “altri impegni”.
Re Carlo III e la regina Camilla: i due inizieranno a breve un viaggio in Australia, il primo di un monarca britannico dal 2011
Il re sarà accolto formalmente dal primo ministro del Paese, Anthony Albanese, mentre il premier del Nuovo Galles del Sud, lo stato più grande dell’Australia, ha dichiarato che incontrerà Carlo III in un momento successivo del viaggio reale.
Le accuse dei monarchici
La prima apparizione pubblica di Carlo e Camilla avverrà quando deporranno una corona di fiori all’Australian War Memorial di Canberra alle 12.35 (ora australiana) di lunedì 21 ottobre, in seguito alla quale ci sarà il ricevimento che i premier australiani boicotteranno.
Una decisione che non è andata giù ai sostenitori locali del re, con la portavoce della Lega monarchica australiana, Bev McArthur, che parlando ad ABC News Radio ha definito quanto accaduto “un insulto”.
“La mancata partecipazione dei primi ministri degli stati al ricevimento a Canberra è del tutto indifendibile – ha detto McArthur – Dare il benvenuto al re e alla regina in Australia è il minimo che possano fare in quanto rappresentanti eletti di grado più elevato dei loro Stati”.
L’addio alla monarchia
L’Australia, ex colonia britannica, è diventata una nazione indipendente nel 1901, ma rimane una monarchia costituzionale con il re britannico come capo di stato. Un tema ancora però attuale nel Paese, dove l’opinione pubblica è divisa sull’eventuale sostegno a una repubblica australiana.
Secondo Bev McArthur “tutti i primi ministri e i premier hanno giurato fedeltà al nostro monarca, Carlo III, ed è un insulto monumentale che ora sputino nella sua mano tesa in segno di amicizia”. Sono però diversi i leader politici distanti da questa posizione.
L’Australian Republic Movement, tramite il portavoce Isaac Jeffrey, ha chiesto la fine del ruolo del re come capo di stato australiano, definendo la visita reale il “tour d’addio” della monarchia: “È tempo che l’Australia elegga un locale che svolga il ruolo di capo di Stato. Qualcuno che possa lavorare per l’Australia a tempo pieno”, ha affermato Jeffrey.