Rapper danese si trasferisce in Russia perché ammira Putin: lui lo spedisce in guerra contro l'Ucraina
Il rapper aveva deciso di trasferirsi in Russia attratto dall'ammirazione per Putin dichiarando di essere stanco "del clima politico deteriorato in Europa"
Niklas Hoffgaard, noto come Stanley Most, rapper danese inattivo dal 2018, si trova ora in prima linea nel conflitto russo-ucraino, una situazione inaspettata che lo ha catapultato in una realtà drammatica. Hoffgaard, che aveva deciso di trasferirsi in Russia nell’estate del 2023, attratto dall’ammirazione per Vladimir Putin e stanco – queste le sue parole – “del clima politico deteriorato in Europa”, non avrebbe mai immaginato di finire al fronte.
- Rapper danese si trasferisce in Russia e finisce al fronte
- Il permesso di soggiorno
- Il nuovo attacco all'Ucraina
Rapper danese si trasferisce in Russia e finisce al fronte
Sperando di ottenere rapidamente la cittadinanza russa, il rapper ha scelto di rivolgersi al Ministero della Difesa per accelerare il rinnovo del suo permesso di soggiorno.
Tuttavia, come riporta la Repubblica, la decisione si è rivelata un boomerang.
Vladimir Putin
Invece di ottenere un lavoro di supporto come traduttore o guardia di frontiera, Hoffgaard è stato inviato direttamente a Lugansk, nel cuore del conflitto, come membro di un’unità specializzata nel lancio di droni.
Qui, invece di microfoni e palcoscenici, si è trovato a maneggiare strumenti di guerra, un’esperienza che lo ha profondamente sconvolto.
Il permesso di soggiorno
A gennaio 2024, il suo permesso di soggiorno è stato finalmente rinnovato, ma la sua situazione era ormai compromessa.
Hoffgaard era già coinvolto nelle operazioni militari, legato a un contratto che lo obbligava a rimanere al fronte.
Ora, disperato, cerca di annullare il contratto con il Ministero della Difesa russo per poter tornare in Danimarca.
Il nuovo attacco all’Ucraina
Il rientro, però, potrebbe riservargli ulteriori problemi. In Danimarca, Hoffgaard rischia un’accusa di mercenarismo, un crimine serio che potrebbe avere gravi conseguenze legali.
Prima di rientrare in patria, se e quando ci riuscirà, il rapper danese dovrà continuare a prestare servizio in una fase caldissima della guerra.
Nella giornata di lunedì 26 agosto sono state colpite 15 regioni ucraine: l’obiettivo russo è stato quello di danneggiare le infrastrutture energetiche. I bombardamenti del 26 agosto sono stati la risposta di Putin all’offensiva ucraina a Kursk, avvenuta nei giorni precedenti.