Rapina in casa del petroliere Miotto: la famiglia presa in ostaggio

Quello di domenica 14 è stato un colpo da un milione di euro, eseguito ai danni del petroliere Giancarlo Miotto, 79 anni, e della sua famiglia. I rapinatori sono entrati nella loro casa di Marocco di Mogliano, in provincia di Treviso, rubando denaro, oro, gioielli e orologi di lusso.

Un intero commando di malviventi ha tenuto in ostaggio l’imprenditore, la figlioletta di 7 anni, una tata e una collaboratrice domestica, mentre la moglie veniva trascinata in ogni stanza per aprire le cassaforti e il caveau, con una pistola puntata alla tempia.

L’incubo è durato circa 40 minuti, dall’ingresso in casa dello squadrone attraverso una portafinestra della cucina, l’unica della casa senza le persiane, forzata con un piede di porco.

Lo scattare dell’allarme del caveau, collegato direttamente con le forze dell’ordine, ha messo in allerta i rapinatori, che si sono dati alla macchia, abbandonando alcuni sacchi di refurtiva durante la fuga.

Secondo quanto è emerso dalle ricostruzioni, i malviventi potrebbero essere di origine straniera, forse albanesi. Potrebbero essersi serviti di una talpa vicina ai Miotto, perché conoscevano bene gli ambienti della casa e sarebbero stati in collegamento telefonico con qualcuno.

Sul caso stanno indagando i Carabinieri di Treviso, che stanno cercando di identificare i rapinatori attraverso i filmati delle videocamere di sorveglianza della villa del petroliere, già scenario di una rapina alcuni anni fa.

Giancarlo Miotto è noto aver guidato per decenni la società di intermediazione di prodotti petroliferi Miotto Generale Petroli, finita in liquidazione pochi anni fa per debiti di circa 50 milioni di euro.

Fonte foto: ANSA