Rapimento Emanuela Orlandi, la confessione shock: "Ecco come mio figlio l'ha rapita su ordine di De Pedis"
Salvatore Sarnataro ha raccontato alla polizia che il figlio Marco, "manovale" della Banda della Magliana, avrebbe rapito Emanuela Orlandi
Sul caso irrisolto del rapimento di Emanuela Orlandi spunta una nuova prova che porta ancora una volta alla Banda della Magliana. Il quotidiano La Repubblica ha reso noto un verbale in cui Salvatore Sarnataro riporta la confessione del figlio Marco. Quest’ultimo avrebbe raccontato al padre di aver rapito Emanuela Orlandi su commissione di Enrico “Renatino” De Pedis, boss della Banda ella Magliana. Secondo le ipotesi circolate negli ultimi anni, De Pedis avrebbe agito per conto del Vaticano.
- Rapimento Emanuela Orlandi, il verbale risale al 2008
- Marco Sarnataro sarebbe il rapitore di Emanuela Orlandi
- Salvatore Sarnataro: "Non so perché mio figlio mi ha raccontato tutto"
Rapimento Emanuela Orlandi, il verbale risale al 2008
Salvatore Sarnataro ha reso il verbale alla polizia nel 2008, sostenendo che il figlio Marco – morto a 46 anni nel 2007 – avrebbe partecipato al rapimento di Emanuela Orlandi. All’epoca dei fatti Marco Sarnataro era un giovane “manovale” della Banda che dominava Roma. Il compenso per il rapimento sarebbe stata una Suzuki 1100 ricevuta da Enrico De Pedis.
La squadra mobile di Roma era arrivata a Salvatore Sarnataro dopo che due amici di Emanuela Orlandi avevano riconosciuto in Marco Sarnataro l’uomo che li seguiva da alcuni giorni. Tuttavia, la pista indicata da Sarnataro non è stata poi approfondita a dovere, come sostenuto dai familiari di Emanuela.
Marco Sarnataro sarebbe il rapitore di Emanuela Orlandi
Marco Sarnataro ha confessato l’accaduto al padre durante l’ora d’aria nel carcere di Regina Coeli, dove entrambi erano detenuti.
Nel verbale Salvatore Sarnataro sostiene che il figlio gli disse che, per diversi giorni, lui, Angelo Cassi (“Ciletto) e Gianfranco Cerboni (“Giggetto”) pedinarono la Orlandi su ordine di Renatino De Pedis.
Sempre Marco Sarnataro avrebbe prelevato la giovane, su ordine di De Pedis, facendola salire su una Bmw a piazza Risorgimento. La macchina e la ragazza, poco dopo, erano state affidate a Sergio, autista e uomo di fiducia di De Pedis, che li aspettava al laghetto dell’Eur.
Una foto di Emanuela Orlandi
Salvatore Sarnataro: “Non so perché mio figlio mi ha raccontato tutto”
Nello stesso verbale pubblicato da La Repubblica, Salvatore Sarnataro dice che forse il figlio aveva ricevuto la moto Suzuki 1100 da Raffaele Pernasetti.
Io non so davvero perché Marco decise di raccontarmi del suo ruolo nel sequestro dell’Orlandi, io compresi subito che stava passando un periodo di grande paura”, conclude Sarnataro.
A ormai quasi quarant’anni dal rapimento, avvenuto il 22 giugno 1983, il caso di Emanuela Orlandi continua ancora a far discutere.