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Ragazzo italiano morto in Cina, il padre denuncia: “Lo hanno ucciso, l’avevo sentito e stava bene”

L’appello del padre di Marcello Vinci, il ragazzo pugliese trovato morto in Cina: “Non crediamo al suicidio, ho dato mandato a un avvocato cinese di indagare”

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Antonio Vinci, padre di Marcello, il ragazzo pugliese trovato morto in strada a Shanghai (Cina) è sicuro: “Mio figlio è stato ammazzato”. Per la famiglia del ragazzo la morte non è dovuta a un suicidio e la richiesta alle autorità è che il caso venga riaperto al più presto. “Mi sono sentito con Marcello dieci ore prima del momento in cui lo hanno trovato morto ed era tutto ok”, ha detto Antonio Vinci.

L’italiano morto in Cina lavorava come interprete e traduttore

“Le autorità cinesi non ci dicono nulla, ma ho dato pieno mandato a un avvocato cinese per muoversi su tutti i fronti”, ha aggiunto il padre del ragazzo originario di Torre Canne di Fasano, in provincia di Brindisi.

Il 29enne, trovato morto in strada nella notte tra il 5 e il 6 marzo, si trovava in Cina dal 2019 e lavorava come interprete e traduttore. Amante della cultura orientale, che aveva studiato all’università, conosceva molto bene il cinese e al suo arrivo aveva lavorato per un’azienda italiana a Shanghai.

Italiano morto in Cina, la famiglia non crede al suicidio

I familiari sono stati avvertiti della morte di Marcello da una telefonata ricevuta dalle autorità cinesi. Ma l’ipotesi del suicidio, che sarebbe la causa della morte secondo gli inquirenti, non convince la famiglia.

La madre del ragazzo, Angela Berni, nei giorni scorsi ha lanciato un appello su Facebook invitando tutti coloro che abbiano avuto contatti con Marcello Vinci tra il 5 e il 6 marzo a farsi avanti.

“Ogni minimo dettaglio potrebbe essere di grande aiuto alle indagini”, ha scritto la madre del giovane.

L’appello del padre: “Vogliamo la verità”

Ora arriva il nuovo appello del padre del ragazzo, intenzionato a fare chiarezza sulla morte di Marcello: “Vogliamo la verità, per forza”. Uno degli ultimi post sul profilo Facebook del giovane lasciava trasparire una certa insofferenza per le restrizioni Covid in atto in Cina.

“L’unico desiderio sotto l’albero è che questo sia il mio ultimo anno in Cina”, aveva scritto lo scorso dicembre. Il mese prima, invece, mostrando il “codice giallo” Marcello scriveva: “Mentre voi vivete senza mascherine da anni, io mi preparo a fare l’ennesima quarantena”.

Tuttavia, da almeno due mesi le autorità cinesi hanno rimosso le restrizioni Covid riaprendo di fatto il Paese alla normale attività sociale ed economica.

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Ragazzo italiano morto in Cina, il padre denuncia Fonte foto: 123RF
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