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Ragazze israeliane rapite, violentate e messe incinte nei tunnel di Gaza: la denuncia del Forum dei familiari

Violentate e messe incinte: ad oltre 9 mesi dall'attacco del 7 ottobre 2023 le donne rapite in Israele avrebbero dato alla luce dei neonati figli dei terroristi di Hamas

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Le donne rapite in Israele durante l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 sarebbero state violentate e da quei rapporti sessuali forzati sarebbero nati nei bambini. Ne sono convinti i rappresentanti del Forum delle famiglie degli ostaggi israeliani, in considerazione dei numerosi racconti che confermano gli stupri. Il Forum ha pubblicato un video, ma la sua diffusione è stata vietata dalle autorità israeliane. Un canale televisivo ne ha comunque trasmesso un breve spezzone.

Violenza sessuale sulle donne israeliane rapite

Nel montaggio diffuso da Channel 12 si vede una telecamera che incede attraverso uno dei tunnel scavati dai guerriglieri di Hamas sotto Gaza.

In sottofondo rumore di passi, lamenti femminili e il vagito di un neonato. Poi si vede la sagoma del pancione di una donna incinta.

“Queste voci non sono solo nella nostra testa. Esistono nelle profondità dei tunnel di Gaza. A più di 9 mesi dal loro rapimento, il seguito può solo essere immaginato… Devono essere riportate a casa. Ora”. Questo il messaggio a corredo del video, che lo stesso Forum ha pubblicato su X.

Il Forum ha inoltre rilasciato una dichiarazione: “Che ogni cittadino sappia che se verrà rapito, il premier farà di tutto per mantenere il suo posto, anche a costo di lasciarlo morire nei tunnel di Hamas“.

Proprio sul tema del recupero dei rapiti il governo Netanyahu affronta le maggiori difficoltà: più volte i familiari hanno manifestato sfilando per le strade o radunandosi sotto palazzi governativi o sotto casa del premier.

Donne israeliane come “schiave del sesso”

A maggio era stato diffuso il filmato di 5 soldatesse rapite dalla base di Nahal Oz. Nel video veniva svelato che i terroristi si riferissero alle ragazze come “Sabaya”, che può essere tradotto come “schiave del sesso”.

Gli ostaggi liberati nell’accordo di novembre stretto fra Israele e Hamas hanno confermato che le donne sono state oggetto di violenze sessuali da parte dei loro rapitori.

Il racconto di Amit Soussana

Fra chi ha rivelato i drammatici dettagli c’è anche Amit Soussana, giovane avvocata israeliana, tenuta incatenata in una stanza prima del suo rilascio. “A volte la guardia entrava, si sedeva accanto sul letto, sollevava la camicia e toccava”, disse riferendosi ai primi giorni di detenzione.

Nei giorni successivi, quando le finirono le mestruazioni, una guardia la accompagnò in bagno affinché si lavasse poi le puntò una pistola in fronte, la colpì e la trascinò in una stanza per violentarla.

Ragazza israeliana rapita Hamas Fonte foto: IPA
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