Ragazza vittima di bullismo per anni riceve risarcimento di 60mila euro: condannata una scuola di Pescara
Anna, vittima di bullismo, riceverà 60mila euro di risarcimento: la Corte d'appello dell'Aquila ha stabilito che la scuola non ha vigilato sull'alunna
Un risarcimento da 60mila euro dopo essere stata vittima di bullismo per anni. È successo a una ragazza (ora 20enne) che frequentava una scuola di Pescara: la corte d’appello dell’Aquila ha condannato l’ex istituto di Anna, questo il nome della vittima, dichiarandolo colpevole di non aver vigilato su di lei e aver permesso le vessazioni. Gli episodi risalgono al 2012, quando la ragazza aveva 12 anni e frequentava la seconda media.
- Ragazza vittima di bullismo riceve risarcimento da 60mila euro: condannata la scuola
- Il racconto
- Il ruolo dei professori
Ragazza vittima di bullismo riceve risarcimento da 60mila euro: condannata la scuola
“Dopo anni di sopportazione sono implosa – ha raccontato Anna in un’intervista al Corriere della Sera – Non dormivo più la notte. Fino a quel momento avevo sperato di non dover chiedere aiuto. Mi ripetevo che sarebbe finito tutto. Bastava stare in silenzio. Invece continuava”.
“Succedeva in classe, durante la ricreazione, per i corridoi. Non mi lasciava mai stare. Ero arrivata a ripetermi: ‘Perché a me? Cosa ho di sbagliato?’”
“La sentenza mi ha aiutata”, ha spiegato la ragazza dopo 8 anni di udienze per chiedere giustizia
Il racconto
Ripercorrendo quegli anni, dal 2015 in poi, la giovane è entrata nei dettagli degli episodi subiti, fino al momento in cui ha deciso di denunciare le continue violenze verbali (“Sei una ragazza sporca. Sei brutta, grassa“).
“Dopo l’ennesimo insulto – prosegue Anna – ho buttato i libri che erano sul banco per terra e sono corsa dal preside. Sono andata in presidenza, con l’unica amica che avevo”.
Il terribile periodo le avrebbe fatto perdere 20 chili e l’avrebbe costretta a cambiare istituto, perdendo anche l’anno scolastico: “Avevo tutta la classe contro, mi sentivo lo zimbello di tutti. Ho pensato che i miei genitori non mi avrebbero creduto. Mi pesava il giudizio di chiunque avessi attorno. Avevo paura. Delle conseguenze. Delle ritorsioni. Non uscivo più. Non dormivo”.
Il ruolo dei professori
Dopo 8 anni di udienze per chiedere di avere giustizia in tribunale, la ragazza ha spiegato di aver imparato a chiedere aiuto e di essere stata supportata da genitori e psicologi.
All’epoca lo stesso tipo di supporto l’aveva chiesto ai professori. Questi, tuttavia, avrebbero ignorato e minimizzato le segnalazioni, come riportano anche i verbali della vicenda giudiziaria.
Nonostante una sospensione di 7 giorni, uno dei bulli avrebbe ricominciato con lo stesso comportamento una volta tornato tra i banchi, con gli insegnanti che negavano ogni cosa.
“La sentenza mi ha aiutata – ha concluso Anna, che si è messa alle spalle ogni trauma -. A chi subisce bullismo dico: denunciate senza paura“.