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Ragazza accoltellata a Giussano dal suo ex: "Su TikTok mi scriveva che voleva vedere il mio sangue"

Parla la ragazza di 24 anni accoltellata alla schiena a Giussano: l'ex, che l'aveva già attaccata con l'acido, la minacciava di morte su TikTok

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Quella che è andata in scena in un parcheggio di Giussano, lo scorso 9 dicembre, è la cronaca di un dramma annunciato: è viva per miracolo la ragazza di 24 anni accoltellata alla schiena dall’ex fidanzato evaso dagli arresti domiciliari, Said Cherrah, di origini marocchine. Cherrah l’aveva già minacciata di morte via TikTok. La giovane ha trovato la forza di contattare la stampa per sfogarsi.

Le minacce su TikTok

La 24enne ha contattato la redazione de La Provincia e dal letto d’ospedale ha raccontato come sia riuscita a sopravvivere all’aggressione dell’uomo che aveva giurato di assassinarla perché non accettava la fine della relazione.

Un anno fa Said Cherrah aveva già provato a sfregiarla con l’acido, e per questo si trovava agli arresti domiciliari.

Il parcheggio di un supermercato in Brianza, a Giussano (Monza), dove la giovane è stata accoltellata dall’ex fidanzato

“Voleva uccidermi. Me lo scriveva sempre su TikTok. Diceva che voleva vedere il mio sangue, che mi avrebbe accoltellato per 77 volte“, racconta la 24enne.

Il giorno in cui la ragazza è stata accoltellata

Lunedì 9 dicembre la giovane è uscita di casa attorno alle 11:30 perché aveva un appuntamento a pranzo con un’amica. Mentre stava guidando, si è accorta che un’auto la seguiva.

Al posto di guida, attraverso lo specchietto dell’abitacolo, l’ha riconosciuto: era Cherrah, che lampeggiava con i fari. L’uomo si è più volte avvicinato pericolosamente, intimando di accostare.

La giovane ha provato a continuare a guidare, al tempo stesso utilizzando lo smartphone per chiedere aiuto, ma l’agitazione e le mani che tremavano non le hanno consentito di proseguire.

Said Cherrah ha ordinato, urlando, di fermarsi nel piazzale di un supermercato, perché altrimenti “sarebbe finita male”. La giovane, dunque ha posteggiato, è scesa dall’auto ed è montata in macchina con l’ex.

Dopo alcuni scambi di battute, il giovane uomo ha posto una domanda secca: “Tu mi ami?”. La 24enne ha utilizzato tutto il tatto di cui fosse capace per respingere Said, temendo di innescare una reazione violenta. Che, invece, è arrivata: “Sei sicura?”, ha domandato l’uomo afferrandola per il collo, abbassandole il cappuccio della felpa per coprirle la vista e stringendole attorno al collo il caricatore del cellulare.

“Ha stretto forte, e ho quasi perso i sensi”, ha raccontato la giovane. Un attimo prima di svenire, la ragazza è riuscita a gettarsi fuori dall’auto, ma lui l’ha raggiunta e le ha tirato i capelli, poi l’ha tempestata di calci e pugni. Infine il dolore lancinante alla schiena: Said Cherrah l’aveva accoltellata.

La telefonata di scherno al padre

Un passante l’ha salvata, facendola salire sulla propria auto, ma poi l’ha portata nel parcheggio sotterraneo del supermercato e l’ha fatta scendere dicendole di salire al piano di sopra: “Era più impaurito di me”, ha raccontato la 24enne.

In farmacia la ragazza si è accasciata a terra, ormai priva di forze. Lì i farmacisti le hanno tamponato le ferite con alcune garze. Poco dopo è arrivata l’ambulanza.

Quando Said Cherrah è scappato, ha telefonato al padre della ex compagna per dirgli che l’aveva ammazzata e che poteva anche andare a recuperare il cadavere della figlia.

La paura per il futuro

Ora la giovane teme per il proprio futuro: il reato di tentato omicidio è punito con una pena che parte, sì, da 12 anni ma in Italia l’anno carcerario dura 9 mesi e non 12. E gli ultimi 4 anni si scontano di norma con pene alternative al carcere. Said Cherrah, dopo la fine del processo che dovrà affrontare, potrebbe dunque tornare in libertà entro una manciata d’anni.

“Cosa mi succederà quando uscirò di qui?”, si domanda la ragazza dal letto d’ospedale. “Ho paura, non voglio morire“, dice la giovane.

Fonte foto: IPA

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