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Ragazza 17enne morta di leucemia dopo la chemio negata dai genitori: condannati a due anni mamma e papà

Condannati i genitori che rifiutarono la chemio per la figlia malata di leucemia. Ricorsero alle cure "alternative" Hamer e non si dicono pentiti

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Due genitori sono stati condannati per omicidio colposo per la morte della figlia. Alla ragazza 17enne, malata di leucemia, la madre e il padre avrebbero negato di sottoporsi alla chemioterapia. La giovane, secondo i medici, avrebbe avuto l‘80% di possibilità di sopravvivenza. Nelle loro dichiarazioni, però, non sembra esserci alcun pentimento.

La storia della malattia

Nel dicembre del 2015 Eleonora, 17 anni, inizia a sentirsi male mentre torna da scuola, dopo che da giorni aveva iniziato ad accusare febbre dolori alle ossa.

Il 10 febbraio del 2016, quindi con un mese di ritardo dal presentarsi della malattia, viene sottoposta ad accertamenti clinici. Il giorno stesso le viene diagnosticata la leucemia linfoblastica acuta e per questo viene ricoverata nel reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale di Padova.

negata chemio figlia con leucemiaFonte foto: ANSA
La coppia di genitori e la figlia sono padovani

Eleonora, come il resto della sua famiglia, non accetta la chemioterapia e preferisce seguire delle “cure” alternative.

Lei e i genitori, Lino Bottaro e Rita Benini, sono infatti seguaci delle teorie di cura di Hamer, un metodo che rinnega l’uso dei farmaci, ideato dall’omonimo medico tedesco. Ryke Geerd Hamer, creatore della cosiddetta “Nuova medicina germanica” è stato radiato dall’albo professionale nel 1986.

Il rifiuto della chemioterapia

Il 26 febbraio la ragazza esce dall’ospedale, ma nello stesso giorno il Tribunale per i minori sospende ai Bottaro la potestà genitoriale.

Il Tribunale ordina alla coppia di sottoporre la figlia alla chemioterapia in una struttura sanitaria a loro scelta.

Eleonora viene quindi portata all’ospedale di Bellinzona, in Svizzera, ma anche qui,  lei e i suoi genitori oppongono l’ennesimo rifiuto alle cure mediche tradizionali. 

Il 31 luglio rientra in Italia e viene ricoverata all’ospedale di Schiavonia, nel padovano. Dalla scoperta della malattia, continua a curarsi solamente con cicli di cortisone, agopuntura e vitamina c.

Senza ricevere mai cure adeguate, muore il 29 agosto del 2016.

La condanna in Cassazione

A 7 anni dalla sua morte, la Corte di Cassazione ha messo la parola fine al caso.

Lino Bottaro e Rita Benini, accusati di omicidio colposo per aver rifiutato che la figlia Eleonora venisse sottoposta alla chemioterapia, hanno visto confermata la loro condanna a 2 anni.

La coppia padovana, assistita dall’avvocata Raffaella Giacomin, aveva tentato il ricorso dopo la condanna di primo e secondo grado.

Per la Cassazione, però, i due sarebbero responsabili della morte della ragazza che, secondo i medici, avrebbe avuto una possibilità di guarigione attorno all’80%.

Ai Bottaro è stata imputata a una forte influenza sulla figlia, che l’avrebbe portata al rifiuto delle terapie mediche riconosciute.

Secondo la procuratrice aggiunta Valeria Sanzari, infatti, la ragazza non avrebbe mai avuto modo di costruire una propria libertà di scelta delle cure, trovandosi sempre iperprotetta e plagiata dai genitori.

Da loro, peraltro, non è mai arrivata nessun parola di pentimento: “Credo nella giustizia divina, non ho sbagliato nulla rifarei tutto quello che ho fatto” ha detto la madre Rita.

cassazione Fonte foto: ANSA
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