Raccolti 20mila euro per ricostruire il Drago Vaia di Lavarone distrutto da un incendio sull'Alpe Cimbra
La raccolta fondi online avviata dopo l'incendio del Drago Vaia, per ricostruire l'opera sull'Alpe Cimba, ha già superato i 20mila euro raccolti
Il Drago Vaia è stato distrutto, ma verrà ricostruito. La comunità di Lavarone, in provincia di Trento, è sconfortata ma non ci pensa neanche a rassegnarsi all’idea di non vedere più il Drago Vaia sull’Alpe Cimba. Così, è partita una raccolta fondi online che ha già raccolto oltre 20mila euro e punta a ottenerne 50mila per la ricostruzione di un’opera così significativa per il territorio.
- La raccolta fondi per la ricostruzione dell'opera
- La delusione dopo l'incendio
- Lo scultore del Drago Vaia: "È una cosa triste"
La raccolta fondi per la ricostruzione dell’opera
“Non ci faremo prendere dallo sconforto o dalla rabbia”, ha scritto il sindaco di Lavarone, Isacco Corradi. È stato proprio lui (in quanto presidente del comitato ‘Valorizzazione Avez del Prinzep’) a lanciare la raccolta fondi online per la ricostruzione del Drago Vaia.
“Questa era una cosa bella e nessuno ce la porterà via!”, ha aggiunto il primo cittadino invitando la comunità a partecipare all’iniziativa.
L’opera realizzata nel 2021 intitolata alla tempesta Vaia che nel 2018 distrusse le foreste del Triveneto
In soli due giorni la raccolta fondi conta già 800 donazioni e 20mila euro raccolti a fronte dei 50mila che servirebbero per finanziare la ricostruzione dell’opera realizzata nel 2021 dallo scultore Marco Martalar.
La delusione dopo l’incendio
L’amarezza per l’incendio che nella serata del 22 agosto ha avvolto nelle fiamme il Drago Vaia è subito stata tanta. “Che sia stato per una foto artistica o per atto doloso è in ogni caso stupidità umana dettata dall’ego”, ha detto il sindaco Corradi.
“In questi 3 anni ho visto persone arrampicarsi, rovinarlo ma mai avrei pensato si arrivasse a tanto”, ha aggiunto il primo cittadino ricordando che l’opera domina l’Alpe Cimba dal 2021.
La scultura, infatti, è stata realizzata dallo scultore veneto Marco Martalar dopo la tempesta Vaia (da qui il nome del Drago) che nel 2018 distrusse le foreste del territorio.
Tra gli alberi abbattuti ci fu anche l’Avez del Prinzep, l’abete bianco più alto d’Europa per la cui rigenerazione è impegnato il comitato presieduto dal sindaco Corradi.
Lo scultore del Drago Vaia: “È una cosa triste”
Furono necessari tre mesi di lavoro per realizzare il Drago Vaia, un’opera che ricordava la terribile tempesta con cui dovette fare i conti il territorio.
Il legame con la tempesta Vaia, però, non è solo dettato dal nome. Il Drago realizzato dallo scultore Martalar, infatti, è stato realizzato in legno di larice utilizzando i tronchi e le radici degli alberi abbattuti dalla tempesta del 2018.
Il risultato fu un’opera mastodontica alta sei metri e lunga sette. “Non avrei mai pensato che qualcuno potesse fare un atto del genere. È una cosa un po’ triste a livello umano”, ha detto Marco Martalar ai microfoni dell’emittente locale ‘RTTR‘. “Tutta la comunità voleva bene all’opera”, ha aggiunto lo scultore.