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Putin ha paura di essere avvelenato: le misure drastiche prese dal presidente russo al Cremlino

Lo Zar teme di essere avvelenato dalle persone che gli stanno attorno, e per questo è arrivato addirittura a licenziare mille persone

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il presidente russo Vladimir Putin, secondo la stampa internazionale, avrebbe paura di essere avvelenato. Per questo avrebbe preso provvedimenti drastici. Avrebbe licenziato e sostituito lo scorso mese 1.000 membri del personale del Cremlino per il timore di essere ucciso da chi gli sta più vicino.

Tra le persone mandate via dal palazzo, è l’indiscrezione di fonti governative che si legge su The Daily Beast, ci sono guardie del corpo, cuochi, addetti alla lavanderia e alla segreteria.

Il presidente avrebbe inoltre assunto degli assaggiatori che testano il cibo e le bevande che vengono preparate al Cremlino o che gli vengono offerte fuori.

I servizi segreti mondiali progettano l’assassinio di Vladimir Putin

Le intelligence del blocco occidentale avevano ripetutamente lanciato allarmi rispetto alla possibilità che la Russia stesse preparando un attacco contro l’Ucraina. Dunque le mire di Vladimir Putin, che a febbraio stava radunando uomini al confine, erano già note, all’estero come in patria.

Nell’agenda di tutti i servizi segreti dei Paesi che si sono schierati più o meno apertamente contro Mosca ci sarebbero piani per uccidere lo Zar già da prima del conflitto. E sono in molti i politici di tutto il mondo che chiedono la testa del presidente russo.

Perché il tentativo di avvelenamento potrebbe arrivare dal Cremlino

Sull’edizione cartacea di The Daily Beast si legge però un’intervista a un agente dell’intelligence francese, in cui viene spiegato che un tentativo di omicidio ai danni di Vladimir Putin non sarebbe portato avanti da governi esteri, ma dal cuore del Cremlino stesso.

E i timori del presidente russo confermerebbero questa ipotesi. I servizi segreti di Mosca sono infatti tra gli ultimi rimasti a utilizzare ancora il veleno come arma principale per uccidere i nemici e i dissidenti. Vladimir Putin teme dunque il colpo di Stato.

Putin ha paura di essere avvelenato: le misure drastiche prese dal presidente russo al Cremlino
Il presidente russo Vladimir Putin durante un evento.

Dissidenti e nemici avvelenati: l’ultimo caso celebre è quello di Navalny

L’omicidio per avvelenamento non è dunque una tecnica sconosciuta agli 007 russi. L’ultimo caso noto è la tentata uccisione di Alexei Navalny, oppositore di Vladimir Putin e attivista, tra l’altro di origini ucraine.

In quel caso, avvenuto ad agosto 2020 in Siberia, è stato usato il Novichok, un agente nervino utilizzato già in epoca sovietica. La comunità internazionale ha accusato subito il presidente russo di essere il vero mandante dell’attentato.

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