Proteste Bangladesh, almeno 300 morti durante le manifestazioni contro la premir Sheikh Hasina: lei si dimette
Cresce il numero delle vittime nei violenti scontri tra manifestanti e polizia in Bangladesh: la protesta contro la premier Sheikh Hasina, che si dimette e scappa
È di almeno 300 morti il bilancio delle proteste contro il governo che stanno infiammando il Bangladesh. Da settimane centinaia di migliaia di manifestanti e studenti protestano in piazza chiedendo le dimissioni della premier Sheikh Hasina, al potere dal 2009 e alla guida di un esecutivo sempre più autoritario. Proteste, anche violente, represse col pugno di ferro dal Governo. Intanto la premier lascia e fugge via.
- Proteste in Bangladesh, almeno 300 morti
- Domenica di sangue a Dacca
- Le proteste contro il Governo della premier Sheikh Hasina
- Premier si dimette e scappa in India
- L'esercito al comando del Paese
Proteste in Bangladesh, almeno 300 morti
La giornata più sanguinosa finora di questa violenta ondata di proteste antigovernative in Bangladesh è stata quella di domenica 4 agosto, in cui sono state uccise almeno 90 persone negli scontri tra manifestanti e polizia.
Secondo una stima realizzata dall’agenzia Afp sulla base di rapporti della polizia e dei medici degli ospedali, il bilancio complessivo di settimane di proteste è di almeno 300 vittime.
Un corteo di protesta a Dacca
Domenica di sangue a Dacca
Domenica nella capitale Dacca centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza per chiedere le dimissioni della premier Sheikh Hasina, al potere dal 2009 e recentemente eletta per un quarto mandato in un voto molto contestato e boicottato dalle opposizioni.
I manifestanti hanno appiccato incendi ad auto ed edifici vari e assaltato e vandalizzato alcune sedi della Lega popolare bengalese, il partito di Hasina.
Ci sono stati duri scontri tra manifestanti e forze dell’ordine: da una parte bastoni, coltelli, molotov e armi improvvisate, dall’altro proiettili, gas lacrimogeni e granate.
Le strade della capitale trasformate in un vero e proprio campo di battaglia, almeno 90 le vittime tra manifestanti e poliziotti. E l’esercito ha imposto il coprifuoco sulla città, per la prima volta dall’inizio delle proteste.
Le proteste contro il Governo della premier Sheikh Hasina
Le proteste in Bangladesh erano partite a inizio luglio nelle principali università del paese ed avevano inizialmente un obiettivo preciso e limitato.
Gli studenti avevano avviato una protesta pacifica per chiedere la modifica di una norma che regola l’accesso ai posti di lavoro nel settore pubblico, che prevede un sistema di quote riservate ai familiari dei reduci della guerra di indipendenza dal Pakistan.
Con il passare dei giorni le proteste si sono allargate ed estese ad altre fasce della popolazione, diventando una rivolta contro il governo di Sheik Hasina.
Il governo ha risposto con coprifuoco notturno, tagli alla rete internet e arresti di massa: circa 11 mila le persone fermate finora, tra cui diversi esponenti delle opposizioni.
Premier si dimette e scappa in India
La premier Sheikh Hasina, nel frattempo, ha lasciato la sua residenza a Dacca, scappando in India.
I manifestanti hanno assaltato anche il palazzo della premier, che nel frattempo si era dimessa.
L’esercito al comando del Paese
Il capo dell’esercito del Bangladesh, generale Waker-Uz-Zaman, ha annunciato, in un discorso alla nazione diffuso dalla tv di Stato, che formerà un Governo ad interim dopo le dimissioni della premier Sheikh Hasina.