Protesta pro Gaza e Sudan al Super Bowl durante lo show di Kendrick Lamar, fermato uno dei ballerini
Protesta pro Gaza e Sudan al Super Bowl: un ballerino alza una bandiera durante lo show di Kendrick Lamar. Bloccato, viene bandito a vita dalla Nfl
Durante l’attesissimo halftime show del Super Bowl, un membro del corpo di ballo di Kendrick Lamar ha sollevato una bandiera con le scritte “Sudan” e “Gaza”. Il gesto, che voleva portare all’attenzione del pubblico le crisi umanitarie in corso, ha avuto conseguenze pesanti per lui: il manifestante è stato fermato e bandito a vita da tutti gli stadi e gli eventi della Nfl.
- Gaza e Sudan al Super Bowl
- La protesta durante lo show di Kendrick Lamar
- La dura decisione contro il ballerino
Gaza e Sudan al Super Bowl
Il Super Bowl non è solo una partita di football: è l’evento sportivo più seguito negli Stati Uniti. Così, chi vuole mandare un messaggio sa che questo è il palco perfetto. E proprio durante la serata sportiva, un manifestante ha deciso di alzare un telo composto da due bandiere.
L’attenzione, durante lo show dell’intervallo (a tv spente) si è quindi spostata, anche se per poco, sulle due tragedie in corso in Sudan e in Palestina.
Fonte foto: Getty Images
A Gaza la tregua continua a essere fragile, legata agli scambi di prigionieri tra Israele e Hamas, ma intanto i bombardamenti israeliani non si fermano. In Sudan la situazione non è meno drammatica.
La protesta durante lo show di Kendrick Lamar
Kendrick Lamar era uno degli artisti più attesi della serata, e il suo show era stato studiato nei minimi dettagli. Sul finale si è verificata l’azione di protesta imprevista. Uno dei ballerini, vestito di nero come gli altri del cast, ha tirato fuori una bandiera con la scritta “Gaza” e “Sudan”, sollevandola in alto mentre si trovava in piedi sulla parte posteriore di una Grand National nera, l’auto scenografica al centro della performance.
È stato un attimo. Il manifestante è poi saltato giù dall’auto e ha iniziato a correre sul campo, sotto gli occhi di milioni di spettatori. Per venti secondi ha sfidato la sicurezza, prima di essere bloccato e portato via.
Poco dopo, la Nfl ha rilasciato un comunicato in cui si è dissociata dal gesto: “Nessuno coinvolto nella produzione era a conoscenza dell’intento dell’individuo. Apprezziamo il rapido intervento della sicurezza”. Anche Roc Nation, la società che ha curato lo spettacolo, ha confermato che la protesta non era stata né pianificata né provata.
La dura decisione contro il ballerino
Se da una parte il gesto ha raccolto il sostegno di chi chiede giustizia per Gaza e Sudan, dall’altra la Nfl non ha voluto fare sconti. Il ballerino, infatti, è stato bandito a vita da tutti gli stadi e gli eventi della lega.
La sicurezza del Super Bowl si è limitata a eseguire gli ordini, permettendo allo show di riprendere senza interruzioni. La polizia di New Orleans e Homeland Security hanno preferito non rilasciare commenti. Anche Apple Music, sponsor dello show, ha scelto il silenzio.
