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Omicidi prostitute a Roma, presunto killer è Giandavide De Pau: chi è e cosa ha raccontato nell'interrogatorio

Dopo la notizia del fermo di un uomo per la morte delle prostitute a Roma, emerge ora l'identità del presunto killer: chi è Giandavide De Pau

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Le indagini sul drammatico omicidio di tre prostitute nel quartiere Prati potrebbero essere vicine a una svolta: in mattinata è stato fermato il presunto killer e ora è stata svelata la sua identità. Si tratterebbe di un 51enne con forti legami con la criminalità organizzata. “Ricordo solo tanto sangue“, ha dichiarato durante l’interrogatorio.

Chi è il presunto killer delle prostitute di Roma

Stando a quanto riportato da Ansa, l’uomo fortemente sospettato dei tre omicidi avvenuti giovedì mattina nella Capitale, quartiere Prati, sarebbe Giandavide De Pau. Il 51enne, riporta il Corriere della Sera, avrebbe precedenti per droga, armi, violenza sessuale, lesioni, violazioni di domicilio e due ricoveri psichiatrici all’attivo.

Il suo nome sarebbe emerso grazie alla testimonianza di due cittadini cubani e di una donna, la quale avrebbe riferito che durante la notte passata insieme a lui De Pau l’uomo avrebbe confessato di aver ucciso le due donne cinesi e la 65enne colombiana Martha Castano.

omicidio romaFonte foto: ANSA
Fuori dall’appartamento di Martha Castano Torres sono stati posati una candela, un angioletto di ceramica e un vasetto con dei fiori

Fondamentali anche altre testimonianze per risalire all’uomo, interrogato negli uffici della Questura dalla mattinata di oggi. È stato rintracciato e bloccato all’alba nel quartiere Primavalle, a  Roma.

De Pau ha forti legami con il Clan Senese

Il nome di Giandavide De Pau non è nuovo agli ambienti investigativi. L’uomo sarebbe infatti un nome di spicco all’interno del clan Senese, gruppo camorristico che fa capo a Michele Senese detto o’pazz (per via dei certificati di infermità mentali falsificati per evadere anni fa).

Per il boss del clan cresciuto nella Capitale a partire dagli anni ’80, De Pau sarebbe stato uno dei più fidati collaboratori: sarebbe stato il suo autista personale e factotum, coinvolto nel narcotraffico del quadrante sud-est di Roma.

Il triplice omicidio, tuttavia, per gli inquirenti non sarebbe legato a questioni di criminalità organizzata: De Pau potrebbe aver agito su iniziativa personale, sotto effetto di sostanze stupefacenti. All’arresto, l’uomo sarebbe stato ancora in stato confusionale.

Come è stato rintracciato

Oltre alle testimonianze, è stato fondamentale per la possibile svolta nelle indagini anche il controllo incrociato con un video in possesso delle forze dell’ordine. Qui, l’oggi 51enne Giandavide De Pau compare insieme a Michele Senese e Massimo Carminati.

Le immagini sono state infatti raccolte nell’ambito dell’indagine Mondo di Mezzo e risalgono al 30 aprile 2013. De Pau, nell’occasione, faceva da guardaspalle al boss del clan Senese.

Il questore di Roma, Mario Della Cioppa, nel frattempo ha affermato che la situazione è sotto controllo e che “la collettività può tornare ad essere più tranquilla perché altri fatti collegati a questi tragici avvenuti non ci saranno”.

Il suo interrogatorio

L’agenzia ‘Ansa’ riporta quanto avrebbe riferito De Pau nel corso dell’interrogatorio durato oltre 7 ore in Questura: “Ricordo di essere stato in quella casa di via Riboty con delle ragazze cinesi e di avere tamponato la ferita alla gola di una di loro ma poi ho un black out e non più nulla. Non ricordo di essere stato in via Durazzo, ho solo vagato per 2 giorni senza mangiare né dormire”.

Ancora De Pau: “Dopo avere vagato per 2 giorni, sono andato a casa di mia madre e mia sorella con i vestiti ancora sporchi di sangue. Ero stravolto e mi sono messo a dormire per circa 2 ore e poi sono arrivati i poliziotti a prendermi attorno alle 6 di mattina”.

Il racconto dell’uomo sospettato del triplice femminicidio è proseguito così: “Di quegli istanti ricordo solo tanto sangue”. De Pau ha ricostruito con gli inquirenti cosa è avvenuto la sera prima: “Ricordo che una donna cubana è arrivata a casa mia e abbiamo consumato della droga, poi il giorno dopo ho preso un appuntamento a via Riboty”.

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