Professore ucciso a Tarquinia, interrogato un uomo: giallo sull'omicidio
Un uomo è stato sentito dai carabinieri per far luce sulla morte del biologo Dario Angeletti nel Viterbese
Sarebbe stato inseguito in macchina fino ad essere raggiunto e ucciso con un colpo di pistola alla testa. L’Università della Tuscia piange insieme ad amici e parenti il professore Dario Angeletti, il giorno dopo la scoperta della sua morte nella riserva naturale di Tarquinia, nel Viterbese. Sull’omicidio, secondo quanto riferito dal Messaggero, i carabinieri hanno ascoltato un uomo, che non risulta in stato di fermo. Sono ancora sconosciuti i possibili moventi che ruotano attorno all’omicidio del biologo marino, gli investigatori stanno esplorando ogni aspetto della sua vita professionale e privata.
Professore ucciso a Tarquinia, interrogato un uomo: le prime ricostruzioni
Dalle prime informazioni raccolte dagli inquirenti sarebbe emerso, riporta il Corriere della Sera, che alcuni testimoni avrebbero sentito dei colpi di pistola e visto un’auto affiancare quella del professore, nella quale ieri è stato ritrovato il corpo senza vita, in uno spiazzo erboso nella riserva naturale delle saline di Tarquinia. Da lì, dove sarebbero stati rilevati anche dei segni di frenata, secondo le ricostruzioni, si sarebbe allontanata una figura, che risulta ricercata.
Esclusa al momento la pista della rapina. I carabinieri del comando provinciale di Viterbo, che stanno conducendo le indagini, hanno effettuato perquisizioni e interrogato nella serata di ieri parenti e colleghi, tra Tarquinia dove Angeletti viveva e Civitavecchia, dove il professore 50enne teneva corsi di Ecologia Applicata e Tutela dell’ambiente marino.
In mattinata un uomo sarebbe stato prelevato dalla propria abitazione a San Martino del Cimino, frazione di Viterbo, e condotto in caserma per essere ascoltato dai militari dell’Arma. Durante l’interrogatorio il soggetto, che non risulterebbe in stato di fermo, si sarebbe sentito male e per questo sarebbe stato portato al pronto soccorso.
Professore ucciso a Tarquinia, interrogato un uomo: il ricordo dell’Università
“Ci ha lasciati una persona gentile e uno studioso di spessore che ha arricchito la scienza e l’Ateneo, di ciò gli saremo sempre grati” ha scritto così in un post sui propri canali social l’Università della Tuscia di Viterbo, dove lavorava Angeletti come professore associato del Centro sperimentale marino ittiogenico (Cismar) del Dipartimento di Scienze ecologiche e biologiche.
“Dario si è distinto per la sua attività di ricerca su ecologia, genetica ecologica, biologia della conservazione e monitoraggio ambientale” ha aggiunto l’Ateneo esprimendo le condoglianze ad amici e parenti.