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Processo Open Arms, nuova udienza a Palermo: cosa è successo oggi nel procedimento che vede imputato Salvini

Il racconto di uno psicologo di Emergency che salì a bordo, la linea di difesa del leader leghista: cosa è successo oggi a Palermo

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Si è tenuta oggi, nell’aula bunker dell’Ucciardone, a Palermo, un’udienza del processo Open Arms, che vede imputato Matteo Salvini per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio relativamente alla vicenda Open Arms.

Processo Open Arms, le parole di Salvini: “Ho semplicemente fatto quello che era mio diritto fare”

“Conto di poter dimostrare che ho semplicemente fatto quello che era mio diritto fare senza mettere a rischio la salute di nessuno: una nave spagnola che non vuole andare in altri Paesi non si capisce perché deve arrivare in Italia. Se tutte le navi del mondo decidono di andare a Lampedusa è un problema”. Queste la difesa del leader della Lega, all’epoca dei fatti (2019) ministro dell’Interno.

Le parole non sono state pronunciate nell’aula bunker ma in tv, trasmesse su Telelombardia. “Ho sentito il sindaco di Lampedusa – ha aggiunto il leghista rivolto alle telecamere – l’isola ha un tetto per i migranti di 300 e ne ha invece 1500, immaginate per il turismo. Ieri sono sbarcati più di 1000 clandestini”.

Salvini è difeso dal suo avvocato, Giulia Bongiorno.

Salvini imputato a Palermo, lo psicologo che salì sulla Open Arms descrive una situazione tragica

Nel corso dell’udienza c’è stato spazio per la deposizione dello psicologo di Emergency, Alessandro Di Benedetto. Fu tra quelli che salirono sulla Open Arms per accertarsi delle condizioni, psicologiche appunto, dei 147 migranti a bordo.

Salvini arriva nell'aula bunker a Palermo. Fonte foto: ANSA
Salvini arriva nell’aula bunker a Palermo.

“Molti migranti – ha detto – avevano dolori, accessi di rabbia, atteggiamenti catatonici e di ottundimento. C’erano donne abusate, alcune incinte e si trattava di gravidanze frutto di violenze”. E ancora: “C’erano stati tentativi di suicidio, liti, non c’era più nulla da fare, la percezione era questa”.

Gino Strada avrebbe tentato di contattare Salvini, la difesa di Bongiorno e la replica dello psicologo

Lo psicologo di Emergency ha anche raccontato che Gino Strada avrebbe tentato di mettersi personalmente in contatto con Mattarella e lo stesso Salvini. La seconda volta, a rispondere sarebbe stata una persona diversa dall’ex vicepremier. “Ora glielo passo”, avrebbe detto, poi la linea sarebbe caduta.

Alla successive telefonate di Gino Strada nessuno, dall’altro capo, avrebbe risposto.

Bongiorno ha difeso l’operato del ministro sottolineando la mancanza di report dettagliati sullo stato di salute dei migranti, sostituiti, a suo dire, da generiche indicazioni e resoconti. Ma per Di Benedetto “la situazione era ingestibile, i migranti erano chiusi anche con me, non parlavano, quindi i report individuali non si potevano più fare”.

matteo salvini Fonte foto: ANSA
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