Procedimento di prevenzione per Milan e Inter nell'inchiesta sugli ultras: cosa rischiano i due club
La Procura di Milano ha disposto un procedimento di prevenzione per Milan e Inter nell'ambito dell'inchiesta sugli ultras: cosa rischiano i club
In seguito agli arresti di diversi ultras, la Procura di Milano ha avviato un procedimento di prevenzione nei confronti di Inter e Milan. Le società, che non sono indagate, dovranno dimostrare, nell’ambito di un contraddittorio, di aver reciso i legami con il mondo ultrà, in particolar modo per quanto riguarda la gestione dei biglietti per le partite.
- Cos'è un procedimento di prevenzione
- Cosa rischiano Inter e Milan dopo il procedimento di prevenzione
- Cosa c'è scritto negli atti su Inter e Milan
Cos’è un procedimento di prevenzione
Il procedimento di prevenzione è una procedura diretta all’applicazione di misure di prevenzione personali o reali, comminate in modo indipendente dalla commissione di un precedente reato e dirette a evitare la commissione di reati da parte di alcuni soggetti ritenuti socialmente pericolosi, individuati in coloro che si ritengono abitualmente dediti a traffici delittuosi, coloro che (per condotta e tenore di vita) paiono vivere abitualmente con i proventi di attività delittuose e coloro che (per comportamento) si ritengono dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale di minorenni, la società, la sicurezza oppure la tranquillità pubblica.
Cosa rischiano Inter e Milan dopo il procedimento di prevenzione
Nel caso in cui Inter e Milan non riescano a dimostrare di aver reciso i legami col mondo ultrà, si potrebbe arrivare, davanti alla Sezione misure di prevenzione del Tribunale, a un provvedimento di amministrazione giudiziaria.
La Procura di Milano ha avviato un procedimento di prevenzione nei confronti di Inter e Milan.
Cosa c’è scritto negli atti su Inter e Milan
Come si legge negli atti dell’inchiesta riportati dall’agenzia ANSA, lo stadio di San Siro a Milano “e le attività economiche connesse sono fuori da ogni controllo di legalità“.
Ciò sarebbe avvenuto, “almeno in parte, anche a causa di alcune carenze organizzative della Fc Internazionale nella gestione dei rapporti con la tifoseria: controlli assolutamente carenti per gli ingressi allo stadio, forniture di biglietti a soggetti appartenenti alla criminalità che poi effettuano enormi ricarichi in sede di rivendita, partecipazione ai guadagni da parte di soggetti indagati o già condannati per associazione di tipo mafioso, che poi trasferiscono il denaro alla famiglia mafiosa di appartenenza”.
Nell’ordinanza si parla di “contatti agevolatori” e di vari episodi come “la corresponsione di 1500 biglietti alla Curva Nord, dopo pesanti pressioni, in occasione della finale di Champions League”, e la “corresponsione di ulteriori abbonamenti alla Curva Nord in occasione della estromissione degli Irriducibili”, un gruppo ultras.
Si parla anche dei “continui rapporti con We Are Milano dietro cui si nasconde la gestione (occulta) di Andrea Beretta; il costante ingresso allo stadio di soggetti privi di tagliando, agevolato dalle pesanti intimidazioni nei confronti degli steward, situazione che va avanti da anni e a cui nessuno pare essere in grado di porre rimedio”.
Un capitolo dell’ordinanza, stando a quanto riportato ancora da ANSA, riguarda “l’incontro” di alcuni capi ultrà “con il calciatore Skriniar” e “i primi contatti con l’allenatore” dell’Inter Simone Inzaghi.