Primo caso di Covid in Nord Corea, le conseguenze del virus potrebbero essere devastanti: scatta il lockdown
La variante Omicron del coronavirus è stata segnalata da Kim Jong-un per la prima volta: arrivano maggiori controlli al confine
Sembra difficile da immaginare, ma la Corea del Nord ancora doveva fare i conti con il coronavirus. Almeno ufficialmente. Adesso a scendere in campo contro il Covid è il dittatore del Paese, Kim Jong-un, che ha dichiarato una “grave emergenza nazionale” e ha giurato di eliminare il più velocemente possibile il virus.
- Primo caso di Covid in Corea del Nord, è emergenza nel Paese: a essere stata rilevata la sottovariante di Omicron BA.2
- Coronavirus in Nord Corea, perché le conseguenze della pandemia potrebbero essere devastanti
- Primo caso di Omicron in Corea del Nord, disposti maggiori controlli al confine e lockdown
Primo caso di Covid in Corea del Nord, è emergenza nel Paese: a essere stata rilevata la sottovariante di Omicron BA.2
Si tratta di uno scenario che, per noi italiani, assomiglia un po’ a un flashback. Da mesi, a queste latitudini, con il Covid ci si convive, e, mentre in Italia ci si lascia alle spalle i provvedimenti anti contagio che hanno segnato un intero periodo di storia recente, nel paese sedicente comunista starebbero per arrivare rigide misure di contrasto.
A essere stata rilevata è una sottovariante di Omicron, nota come BA.2 e altamente trasmissibile.
“C’è stata la più grande emergenza nel Paese a causa di un buco nel nostro fronte di quarantena di emergenza, che è stato tenuto al sicuro negli ultimi due anni e tre mesi da febbraio 2020″. Con questi toni allarmati l’agenzia di stampa ufficiale KCNA ha commentato l’accaduto.
Coronavirus in Nord Corea, perché le conseguenze della pandemia potrebbero essere devastanti
È la prima volta che il Paese, governato da un rigido totalitarismo, ammette la presenza del Covid tra gli abitanti. Il rischio è naturalmente maggiore per il fatto che la nazione, nata nel 1945 dopo la capitolazione del Giappone al termine della Seconda Guerra Mondiale, non ha vaccinato nessuno dei 25 milioni di cittadini.
Una vista della capitale Pyongyang.
Anche un sistema sanitario malmesso faticherebbe a offrire assistenza ai malati Covid, che potrebbero essere numerosi lì dove, fino a oggi, il virus sembrerebbe non aver avuto la stessa circolazione che in altre zone del mondo.
Primo caso di Omicron in Corea del Nord, disposti maggiori controlli al confine e lockdown
Le autorità del paese, che ha una struttura amministrativa fortemente centralizzata, si sono riunite in un’unità di crisi, che ha disposto “massime” misure di emergenza. Includerebbero maggiori controlli al confine e varie misure di blocco. In passato e prima dell’ufficialità della presenza di Omicron nel Paese si era già accennato a un misterioso lockdown.
L’imperativo di Kim è “bloccare completamente la diffusione del virus dannoso bloccando completamente le loro aree in tutte le città e contee del paese”. Per gli osservatori internazionali, una pubblica ammissione della presenza del virus in Corea del Nord, dove l’informazione è strettamente controllata dal partito, lascerebbe sospettare una situazione preoccupante.