Prezzi carburante al ribasso con benzina in calo e gasolio stabile: tutti i numeri aggiornati sui costi
Quanto costa un pieno? I dati dell'Osservaprezzi del Mimit fa ben sperare in vista del primo weekend di settembre
Il rientro dalle ferie e dalle vacanze è un po’ meno traumatico per gli italiani che andando alle stazioni di rifornimento per effettuare un pieno alle loro auto non dovranno affrontare le spese di qualche settimana fa. Secondo quanto rilevato dall’Osservaprezzi del Mimit, infatti, i prezzi di benzina e gasolio tendono a diminuire, con i costi medi comunicati che lasciano ben sperare i consumatori a settembre.
I prezzi medi del carburante
Stando all’elaborazione dei dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mimit aggiornati alle 8 di ieri 31 agosto il prezzo medio praticato della benzina in modalità self è fermo a 1,957 euro/litro, con i diversi marchi compresi tra 1,951 e 1,973 euro/litro (no logo 1,949). Il prezzo medio praticato del diesel self è 1,862 euro/litro (1,861 la rilevazione precedente), con le compagnie tra 1,856 e 1,883 euro/litro (no logo 1,855).
Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato è invariato a 2,094 euro/litro, con gli impianti colorati con prezzi tra 2,029 e 2,158 euro/litro (no logo 2,002). La media del diesel servito è 2,001 euro/litro (contro 2,000), con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi compresi tra 1,939 e 2,059 euro/litro (no logo 1,909).
I prezzi praticati del Gpl si posizionano tra 0,710 e 0,733 euro/litro (no logo 0,694). Infine, il prezzo medio del metano auto si colloca tra 1,393 e 1,459 (no logo 1,399).
Le critiche delle associazioni
Ma nonostante il trend sia in leggero miglioramento, le associazioni dei consumatori sono critiche e continuano a notare come il rientro dalle ferie si caratterizzi comunque per i rincari. Assoutenti, infatti,calcola “un incremento in appena tre mesi del +7,7% per la verde e addirittura del +12% per il diesel” e dice che “rispetto a maggio un pieno di benzina costa oggi agli automobilisti 7 euro in più, mentre per un pieno di gasolio la maggiore spesa raggiunge quota 10 euro”.
L’Unione nazionale dei consumatori conferma e aggiunge che “il rientro dalle vacanze è costato agli italiani il 2,6% in più per chi ha un’auto a benzina e il 5,8% per chi ha una vettura a gasolio”, prendendo a riferimento la fine di luglio.
E il cartello dei prezzi medi sarebbe un vero e proprio “fallimento” secondo Massimiliano Dona che accusa il governo di non aver fatto nulla nell’ultimo Cdm: “Continua a lavarsene le mani, preferendo continuare a incassare miliardi, visto che il 55,4% del prezzo della benzina e il 51,5% di quello del gasolio dipendono da accise e Iva. Basterebbe una riduzione di 5 centesimi sulle accise, un quinto dello sconto di Draghi, per riportare la benzina sotto 1,9 euro al litro (1,887) e il gasolio sotto 1,8 euro (1,786), con un costo di 200 milioni al mese per l’Erario”.
“Evidentemente il ministro Giorgetti quei soldi preferisce incassarli, considerando gli automobilisti dei polli da spennare” la critica di Dona.