Prescrizione, ok del Cdm: scontro Conte-Renzi, tutti i retroscena
Tutti i retroscena dietro lo scontro tra Conte e Renzi sul tema della prescrizione
Con il lodo Conte bis nel ddl sulla riforma del processo penale, senza i renziani seduti al tavolo, nella tarda serata di giovedì il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla prescrizione. E il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in conferenza stampa, ha inviato un nuovo messaggio a Matteo Renzi: “Mi dispiace per Italia Viva. Per una forza politica è sempre una sconfitta decidere deliberatamente di non sedersi a un tavolo”.
Il premier ha poi avvertito: “Italia Viva ci dica cosa vuole fare, lo deve chiarire non solo a me ma anche al Paese”.
E ancora: “Se ci sarà una mozione di sfiducia al ministro Bonafede, il sottoscritto, per assicurare credibilità alla politica, ne trarrà tutte le conseguenze“.
Conte, però, non ha chiuso la porta definitivamente a Italia Viva: “Nei loro confronti c’è la massima disponibilità a confrontarci”.
Poi la nuova stoccata: “Se un giocatore si ferma, se inizia a pensare a sé o addirittura a fare dei falli, noi la partita non la possiamo vincere”.
Il messaggio diretto di Conte a Renzi: “Chi può capire meglio di un ex premier, sempre sensibile alla stabilità, che ha lamentato in passato il fuoco amico e la dittatura della minoranza, chi più di lui deve dimostrare oggi questa sensibilità alle sfide che ci attendono?”.
Infine, la stoccata sulla percentuale attribuita a Italia Viva: “Iv per me ha pari dignità. Se andiamo a guardare le misure che ha fatto passare, queste sono ben superiori a quel 3% e altre forze più consistenti non si sono lamentate”.
Governo a rischio, scontro Conte-Renzi: tutti i retroscena
Stando a quanto scrive il ‘Corriere della Sera’, in caso di crisi del governo non si andrà al voto prima dell’autunno. Nella telefonata tra Conte e Mattarella che ha preceduto il Consiglio dei Ministri, i due avrebbero condiviso la preoccupazione per la destabilizzazione del governo e concordato di rivedersi al mattino nel caso la situazione dovesse precipitare.
Secondo ‘La Repubblica’, il piano di Conte, articolato in cinque mosse, prevede di presentarsi alle Camere, verificare la fiducia al governo dopo la defezione dei ministri di Italia Viva, sfidare Matteo Renzi a decidere da che parte stare, incassare il sostegno di una pattuglia di senatori moderati e accoglierli in maggioranza per sostituire Italia Viva.
Matteo Renzi, invece, da par suo, intende presentare una mozione di sfiducia contro il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede già a metà marzo. Due le ipotesi prese in considerazione: un governo con alla guida il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri o un esecutivo istituzionale presieduto da Mario Draghi.
Secondo alcune fonti parlamentari riportate da ‘Ansa’, inoltre, Italia Viva starebbe contattando i potenziali responsabili per convincerli a stringere un patto anti-Conte, al momento con scarso successo.