Pregliasco e il "colpo di coda del Covid": la previsione del virologo
Fabrizio Pregliasco mette in guardia sulla riapertura degli stadi e ipotizza un "colpo di coda" del Covid in autunno
Si prevede che il Covid possa sferrare un colpo di coda in autunno. A preventivarlo è Fabrizio Pregliasco che, intervistato dall’AdnKronos, ha fatto il punto sull’evoluzione della pandemia in Italia. Il virologo dell’università di Milano ha spiegato perché, secondo la sua opinione, con la fine della stagione estiva potrebbe esserci una crescita di contagi e una maggiore pressione sugli ospedali rispetto a oggi.
“Nel prossimo autunno – ha dichiarato l’esperto – temiamo un colpo di coda del virus, facilitato dalla riapertura delle scuole, dalle condizioni meteorologiche e dalla ripresa dell’attività lavorativa post vacanze”. Non solo: secondo il virologo bisogna avere massima cautela anche per quel che riguarda il calcio, in particolare gli stadi.
L’avvertimento di Pregliasco è supportato dai numeri. Il medico infatti cita uno studio inglese, il Public Health England, che ha constatato che, con il campionato europeo di calcio e la finale, in particolare, c’è stato un aumento nel numero di casi. “Ovvio e prevedibile”, ha chiosato il virologo che ha invitato a porre parecchia attenzione sulla ripresa della Serie A.
Per quel che riguarda i numeri della finale di Euro 2020, il suddetto studio ha stimato che allo stadio erano presenti circa 2.300 “probabilmente già infette” e 3.404 hanno sviluppato il Covid nei giorni successivi all’11 luglio.
“Credo si debba essere progressivi nell’apertura al pubblico negli stadi e valutare qual è l’andamento epidemiologico via via che si evidenzierà in Italia”, prosegue Pregliasco.
Il virologo invita a porre attenzione non solo al luogo dell’evento calcistico, vale a dire lo stadio, ma anche a tutto ciò che vi orbita attorno. “Dal viaggio dei tifosi alla loro permanenza, basti pensare all’affollamento nei pub. Da qui l’importanza di esaminare con grande attenzione le modalità di ripartenza del campionato di calcio italiano”, conclude Pregliasco.