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Mondialpol assaltata a Sassari, tecniche militari per la rapina nel caveau: bottino da 12 milioni di euro

12 milioni di refurtiva sarebbe il ricavato di una rapina al caveau della Mondialpol a Sassari, compiuta con tecniche militari

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Matteo Runchi

REDATTORE

Redattore esperto di economia, appassionato di tecnologia e sport. Scrive di attualità e cronaca. Laureato in Storia all’Università degli Studi di Milano, ha lavorato per diversi siti e redazioni.

12 milioni di euro rubati. Terminato il conteggio dei soldi sottratti dal caveau di Mondialpol a Sassari durante un attacco portato a termine con tecniche militari: ipotesi bande collegate.

Assalto alla Mondialpol: 12 milioni di bottino a Sassari

Sarebbe di 12 milioni di euro in totale, principalmente in banconote, la refurtiva di un assalto in stile militare al caveau Mondialpol avvenuto a Sassari lo scorso 28 giugno.

A essere attaccata era stata la Mondialpol Vedetta: si tratta di una cifra record per gli assalti a caveau o furgoni portavolari in Sardegna.

Il procuratore generale di Sassari Paolo Francesco Piras

La procura di Sassari ha immediatamente avviato le indagini, che si stanno svolgendo in collaborazione con la procura generale di Cagliari e la squadra mobile in tutta la regione. 12 milioni di euro sono un record per un furto di questo tipo in Sardegna.

Le indagini sull’assalto

Il procuratore generale di Cagliari Luigi Patronaggio ha parlato di quanto accaduto all’agenzia di stampa Ansa: “Noi riteniamo che ci sia una o più bande armate che sono tra loro collegate, il fenomeno è molto grave, che vede bande che agiscono con strumenti micidiali, usano armi militari e riteniamo che dobbiamo alzare il livello delle investigazioni, per cui dobbiamo mettere in campo le migliori forze investigative”.

“È chiaro che 12 milioni di euro devono essere riciclati e, come diceva Giovanni Falcone, ‘segui soldi e trovi gli autori del reato’. Per quanto ci riguarda sinergia, coordinamento, è la parola d’ordine per sconfiggere questo gravissimo fenomeno” ha poi proseguito.

“Le indagini e i processi penali sono l’altra faccia della sicurezza sia perché dal procedimento penale arrivano elementi che possono aiutare a indirizzare la sicurezza, sia perché l’indagine fa prevenzione” ha quindi concluso il procuratore sull’argomento.

Le rapine ai portavalori

Il procuratore generale di Sassari Paolo Francesco Piras, ha anche parlato del fenomeno delle rapine ai portavalori nella regione, e di come si è giunti all’attuale sistema di prevenzione.

“Il fenomeno delle rapine ai portavalori, agli istituti di vigilanza, non è un fenomeno nuovo purtroppo. Si è verificato anche in passato, ci sono state indagini, le responsabilità sono state accertate, i criminali sono stati identificati e condannati e da quei procedimenti penali è venuta la prevenzione” ha chiarito .

“Lo sforzo della Procura della Repubblica di Sassari è massimo per l’individuazione dei responsabili uno sforzo che riguarda sia l’uso delle risorse di indagini che abbiamo a disposizione e uno sforzo che riguarda anche il coordinamento sia con la procura distrettuale che con le altre procure circondariale” ha quindi concluso.

Fonte foto: ANSA

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