Polemiche su Giorno del Ricordo e le foibe a Biella, la consigliera Barresi contro la destra: "Aprire i libri"
Polemica a Biella dopo la risposta della consigliera comunale Teresa Barresi agli striscioni sulle foibe appesi alle scuole dai militanti di Gioventù Nazionale
In risposta ad alcuni striscioni appesi nella notte da attivisti di Gioventù Nazionale alle scuole di Biella, la consigliera comunale della città Teresa Barresi ha risposto attribuendo la causa dei massacri delle foibe alle violenze precedentemente perpetrate dagli occupanti nazifascisti in Jugoslavia.
- Striscioni sulle foibe nelle scuole di Biella
- La risposta della consigliera Barresi
- Le foibe e il giorno del ricordo
Striscioni sulle foibe nelle scuole di Biella
Diversi attivisti del movimento Gioventù Nazionale, sezione giovanile di Fratelli d’Italia, hanno appeso alle scuole della città di Biella alcuni striscioni con le parole “Prof, a che pagina sono le foibe?”.
L’organizzazione di destra ha voluto specificare in un comunicato che il gesto era volto a “ricordare, con la dovuta sensibilità, ai professori e agli studenti questo triste capitolo della storia italiana, affinché non cada nell’oblio”.
Fonte foto: ANSA
Il Giorno del ricordo, che si celebra il 10 febbraio di ogni anno, è stato istituito con una legge del 2004 per preservare la memoria dei massacri delle foibe e del conseguente esodo giuliano-dalmata.
La risposta della consigliera Barresi
Risposta netta da parte della consigliera comunale di Biella Teresa Barresi all’iniziativa di Gioventù Nazionale: “Chiunque abbia almeno aperto un libro di storia sa che le foibe furono diretta conseguenza di un ventennio di violenza e odio, anche razziale” ha dichiarato l’esponente del gruppo “Costruiamo Biella”.
“Evidentemente aprire i libri non è cosa per tutti. Al di là del fatto che apporre cartelli di notte è già un chiaro riferimento alla storia buia di questo Paese, il tema delle foibe trattato con questa superficialità è tipico di questa destra populista” ha poi concluso Barresi.
Tra il 2014 e il 2019 Barresi è stata anche Assessore all’Istruzione, alla Cultura, alle Manifestazioni e al Turismo della città di Biella.
Le foibe e il giorno del ricordo
Il Giorno del ricordo è stato istituito in memoria di due fatti storici: i massacri delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata. Tra il 1943 e il 1945 i partigiani Jugoslavi liberarono il Paese dall’occupazione nazifascista. A conclusione di questa operazione le forze armate della resistenza jugoslava presero di mira fascisti, collaborazionisti e anche persone etnicamente italiane, uccidendone a migliaia.
Questi ultimi vivevano in particolare in Istria e nella zona del Carso o perché discendenti delle famiglie stabilitesi in zona in epoca veneziana, o perché più recentemente emigrati dopo che la penisola era passata al Regno d’Italia nel 1919.
Questi eccidi portarono alla morte di un numero compreso tra le 3mila e le 11mila persone in tre anni. I corpi delle vittime furono spesso buttati nelle cavità carsiche delle montagne istriane, chiamate in friulano “foibe“.
Barresi fa riferimento invece alle varie violenze commesse dagli eserciti tedeschi e italiani durante i 4 anni dell’occupazione della Jugoslavia. Tra questi anche l’eccidio di Podhum, considerato uno dei più gravi crimini di guerra italiani, in cui in un solo giorno i soldati agli ordini di Temistocle Testa uccisero 91 civili croati.
