Pizzeria, in vetrina la bolletta da 4mila euro. Titolare: "Margherita a 10 euro e passo da ladro o chiudo?"
Bolletta triplicata e domanda provocatoria: l'originale protesta di un pizzaiolo cremonese
Roncadello, frazione di Casalmaggiore, in provincia di Cremona: fuori dalla pizzeria Funky Gallo compare un cartello. Non per sponsorizzare un’offerta, non per far sapere ai clienti l’ultima aggiunta al menù, bensì per porre una domanda: “Quando le spese diventano insostenibili, mettere una pizza margherita a 10 euro e passare da ladro o chiudere l’attività?”.
- Bolletta triplicata
- "Non vendo la pizza a 10 euro, non sono Briatore"
- La solidarietà dei colleghi pizzaioli
Bolletta triplicata
Chi ha scritto il cartello è Alberto Rovati, il titolare della suddetta pizzeria. L’uomo, oltre a porre fuori dal suo locale l’interrogativo, ha pure ‘allegato’ la bolletta della luce di luglio; bolletta da oltre 4mila euro, triplicata rispetto all’anno scorso (la bolletta dello stesso mese, nel 2021, si era fermata a 1.350 euro).
Una provocazione, come spiega il pizzaiolo all’Ansa, ma il succo del discorso non cambia: con i rincari non è per niente facile mandare avanti l’attività.
“Non vendo la pizza a 10 euro, non sono Briatore”
“Non venderò la pizza a 10 euro, non sono mica Flavio Briatore. Il prezzo rimarrà di 5,50 finché riesco a restare aperto”, ha spiegato Rovati.
Il caso della pizzeria Funky Gallo è diventato virale sul web ed ha innescato una miriade di reazioni. Rovati ha però voluto ribadire che per il momento non aumenterà i prezzi, “anche perché – ha aggiunto – farlo in questa zona sarebbe improponibile”.
Per Rovati le scorse ore sono state “fuori di testa”. Non immaginava assolutamente di creare cotanto clamore con quel cartello. E invece il suo telefono ha iniziato a squillare all’impazzata. Il pizzaiolo vede però il bicchiere mezzo pieno, cioè che la sua clientela storica non lo lascerà. “So che non mi abbandoneranno”, ha assicurato.
La solidarietà dei colleghi pizzaioli
“Il mio comunque era un messaggio che non era riferito a nessuno, volevo solo fotografare la realtà”, ha concluso Rovati che ha inoltre detto di aver ricevuto la solidarietà di tanti altri colleghi “in situazioni analoghe”.