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Arresti dopo l'operazione contro pirateria e streaming illegale, scoperti 22 milioni di utenti: cosa rischiano

Maxi operazione conto la pirateria e lo streaming illegale in Italia e in Europa: oltre 100 persone perquisite, decine gli indagati, colpiti più di 22 milioni di utenti. Cosa rischiano

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

Caccia al pezzotto. Mercoledì 27 novembre la polizia, coordinata dalla Procura di Catania, ha reso noto di aver eseguito la più vasta operazione contro la pirateria e lo streaming illegale in Italia e in Europa. Decine di perquisizioni e indagati, oltre a diversi arresti. Colpita un’organizzazione su cui si appoggiavano oltre 22 milioni di utenti, tutti oscurati. Cosa rischiano.

I numeri dell’operazione Taken Down contro la pirateria

Il nome in codice dell’operazione eseguita dalla polizia è Taken Down.

Coinvolti oltre 270 operatori della polizia postale, che hanno effettuato:

  • 89 perquisizioni in 15 regioni d’Italia
  • 14 perquisizioni in Europa, grazie alle forze dell’ordine straniere, tra Regno Unito, Olanda, Svezia, Svizzera, Romania e Croazia

Le città italiane coinvolte

Di seguito si riportano le città italiane coinvolte dall’operazione:

  • Catania
  • Napoli
  • Bari
  • Palermo
  • Messina
  • Siracusa
  • Agrigento
  • Lecce
  • Taranto
  • Foggia
  • Brindisi
  • Frosinone
  • Roma
  • Latina
  • Cosenza
  • Salerno
  • Avellino
  • Caserta
  • Matera
  • Mantova
  • Milano
  • Monza-Brianza
  • Brescia
  • Torino
  • Alessandria
  • Firenze
  • Massa Carrara
  • Siena
  • Livorno
  • Pisa
  • Lucca
  • Reggio-Emilia
  • Ferrara
  • Bologna
  • Rimini
  • Sud-Sardegna
  • Treviso
  • Genova
  • Chieti
  • Perugia
  • Macerata

Ci sono inoltre indagati all’estero nelle seguenti nazioni:

  • Regno Unito
  • Svizzera
  • Svezia
  • Olanda
  • Germania

E infine ci sono server posizionati in:

  • Olanda
  • Romania
  • Cina

Per provare a non farsi individuare, gli indagati avrebbero usato app di messaggistica crittografata, identità fittizie e documenti falsi, utilizzati anche per l’intestazione di utenze telefoniche, carte di credito, abbonamenti televisivi e noleggio di server.

Il monitoraggio operato dalla Polizia Postale ha permesso di rilevare la presenza su varie piattaforme social di canali, gruppi, account, forum, blog e profili che pubblicizzavano la vendita di flussi, pannelli e abbonamenti mensili per la visione illegale dei contenuti audiovisivi, fruibili anche attraverso numerosi siti illegali di live streaming.

Le IPTV illegali

La polizia ha spiegato che attraverso un sofisticato sistema informatico – quello delle  IPTV illegali – venivano illegalmente rivenduti i programmi live e i contenuti on demand protetti da diritti televisivi di piattaforme come:

  • Sky
  • Dazn
  • Mediaset
  • Amazon Prime
  • Netflix
  • Paramount
  • Disney+

Gli approfondimenti investigativi svolti dalla Polizia Postale di Catania hanno permesso di individuare le sedi estere, in Romania e ad Hong Kong, dove sono stati rintracciati 9 server attraverso cui era diffuso – in tutta Europa – il segnale piratato.

In Inghilterra e in Olanda sono stati rintracciati 3 amministratori dell’organizzazione e 80 pannelli di controllo dei flussi streaming per i vari canali (IPTV).

Streaming illegale, un giro di affari da 250 milioni di euro al mese

Sono stati sequestrati oltre 2500 canali illegali e server che gestivano la maggior parte dei segnali illeciti in Europa.

Il giro di affari è stato quantificato in 250 milioni di euro al mese, circa 3 miliardi di euro all’anno e oltre 10 miliardi di euro di danno economico alle aziende.

Nel corso delle perquisizioni sono state sequestrate criptovalute per oltre 1.650.000 di euro e denaro contante per oltre 40 mila euro.

Francesco Curcio, procuratore di Catania, ha aggiunto che il business ricorda quello della cocaina: “Non so se sia simile, forse quello di cocaina è maggiore, però certamente le percentuali di guadagno che si ottengono da quelle attività illegali con rischio minore sono pari a quelle del traffico di cocaina. Investo uno, investo due e ricavo 10, 20 a seconda dei casi

Cosa rischiano gli utenti oscurati

Curcio ha spiegato che “abbiamo oscurato 22 milioni di utenti in Europa. Se consideriamo che in Europa ci sono circa 500 milioni di abitanti, considerate che percentuale elevata di soggetti che si sono trovati oscurati, giustamente, i loro collegamenti illegali. Ora rischiano una sanzione amministrativa“.

Fonte foto: 123RF

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