Piero Fassino e il presunto furto del profumo al duty free, la versione del deputato e i commenti sui social
Intervistato dopo l’assoluzione sul caso Salone del Libro, Piero Fassino è tornato a parlare della vicenda del presunto furto del profumo
Piero Fassino è tornato sulla vicenda del presunto furto di un profumo al duty free dell’aeroporto di Fiumicino. L’esponente del Partito Democratico, intervistato dopo l’assoluzione per la vicenda del Salone del Libro, ha detto la sua sulla nota vicenda del profumo. Una versione che, sui social, ha però attirato i commenti – non sempre leggeri – di numerosi utenti.
- Le parole di Fassino sul presunto furto del profumo
- Cos’è successo a Fassino in aeroporto
- Presunto furto del profumo, le risposte social a Fassino
Le parole di Fassino sul presunto furto del profumo
“Quell’episodio è stato frutto di una distrazione di cui sono stato il primo a rammaricarmi”, ha detto Piero Fassino. “Compio in questi mesi 60 anni di vita politica e chiunque mi abbia conosciuto può testimoniare della correttezza e onesta a cui ho sempre ispirato i miei comportamenti”, ha aggiunto Fassino in riferimento al caso del presunto furto del profumo.
Insomma, il parlamentare del Partito Democratico ha ribadito la sua versione dei fatti, tornando a ripetere che si è trattato di una distrazione.
Cos’è successo a Fassino in aeroporto
La vicenda risale al 15 aprile 2024. In attesa di prendere un aereo per la Francia, Piero Fassino si era recato nell’area shopping dell’aeroporto di Roma Fiumicino per comprare un profumo alla moglie. A quel punto i dipendenti avevano sentito suonare l’allarme anti taccheggio.
Fassino si era giustificato spiegando di aver appoggiato il profumo nella tasca della giacca in attesa di andare alla cassa per pagare. “Avevo il trolley in una mano e il cellulare nell’altra”, si aveva spiegato Fassino, parlando di una semplice distrazione. Tuttavia, dopo aver visionato i filmati della sorveglianza, i responsabili del negozio avevano deciso di sporgere denuncia.
Lo scorso luglio l’avvocato di Piero Fassino ha proposto un risarcimento di 500 euro per chiudere la faccenda (il profumo Chanel Chance oggetto della contesa ne valeva 100) ma il giudice non ha ancora deciso sulla vicenda.
Presunto furto del profumo, le risposte social a Fassino
Intervistato dalla Stampa dopo l’assoluzione per le presunte irregolarità nell’assegnazione del Salone del Libro quando Fassino era sindaco di Torino, l’esponente del Partito Democratico è tornato sulla vicenda del profumo.
Lo stesso Fassino ha postato sul suo profilo X l’intervista, parlando di “atto di giustizia finalmente, dopo 11 anni di sofferenze e denigrazioni”. Sotto il post sono arrivati numerosi commenti. Tra i tanti che si sono complimentati con Fassino per l’assoluzione, molti hanno tirato nuovamente in ballo la vicenda del profumo.
“Il profumo della vittoria”, ha scritto qualcuno, mentre altri hanno semplicemente postato una foto della boccetta di profumo “incriminata”. Molti altri, inoltre, hanno chiesto conto della vicenda del profumo.