Piero Fassino e la diaria da 3500 euro oltre allo stipendio: "Va a Pd, hotel e trasferte. La politica costa"
Piero Fassino è tornato sull'intervento in Aula chiarendo il suo pensiero sull'indennità parlamentare, ma la segretaria Elly Schlein si distanzia
Scoppia il caso Fassino dopo che il deputato del Pd ha sventolato in Aula la sua busta paga da parlamentare sostenendo che “si tratta certamente di una buona indennità, ma non è certamente uno stipendio d’oro”. L’ex sindaco di Torino ha cercato di correre ai ripari chiarendo il suo pensiero in un’intervista al ‘Corriere della sera’, ma intanto la segretaria del suo partito, Elly Schlein, ha preso le distanze: “Fassino ha parlato a titolo personale, in dissenso rispetto al voto del Pd. Noi continuiamo a batterci per il salario minimo”.
L’intervento
L’intervento di Piero Fassino è andato in scena durante il voto sul bilancio di Montecitorio sul quale il deputato torinese si è astenuto, spiega, “perché, pur apprezzando il lavoro fatto dai questori, sono stati approvati tre ordini del giorno del Movimento 5 Stelle e di Fratelli d’Italia che contribuiscono a una campagna di delegittimazione del Parlamento”.
“L’indennità lorda di 10.435 euro è un conto, ma da quella cifra vengono giustamente detratte l’Irpef, le addizionali regionali e locali e i contributi previdenziali. Il risultato è che l’indennità netta mensile che ogni deputato percepisce è di 4.718 euro” ha ribadito Fassino.
L’intervento di Piero Fassino alla Camera dei deputati
L’ex sindaco di Torino ha poi precisato di non aver detto “che sia poco, non mi sono lamentato e ho detto che per me va bene così. Vorrei che però fosse chiaro che l’indennità che percepisce un parlamentare è meno di quello che prende un medio dirigente di azienda. Per non parlare dei magistrati o di altre alte cariche dello Stato”.
La diaria
Dai calcoli esposti in Aula l’ex sindaco di Torino aveva però omesso altre due entrate corrisposte ai deputati, che lo stesso Fassino ha poi precisato successivamente in una nota alla stampa: un fondo per l’attività parlamentare di 3.610 euro che, assicura l’onorevole, “per quel che mi riguarda, è interamente assorbito dai compensi dei miei due collaboratori” e una diaria da 3.500 euro.
“Li devolvo al Pd nazionale e veneto nella misura di 2.500 euro. Mi restano 1.000 euro con cui pagare le trasferte, gli abbonamenti ai giornali, le iniziative politiche” ha affermato Fassino dichiarando che di trattano di soldi che non “rappresentano una indebita forma di arricchimento” e di essere in grado di “rendicontare ogni spesa”.
Chi è Piero Fassino
Piero Fassino è nato il 7 ottobre 1949 ad Avigliana, in provincia di Torino.
Attualmente è alla settima legislatura da deputato: alle elezioni del 25 settembre 2022 è stato eletto nella Circoscrizione Veneto 1 col Pd.
In passato è stato sindaco di Torino, presidente dell’Associazione nazionale Comuni italiani (Anci), segretario dei Ds, ministro della Giustizia, ministro del Commercio con l’estero, Sottosegretario al Ministero degli Esteri e presidente della III Commissione Affari esteri e comunitari della Camera dei Deputati.