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Piena del Natisone a Premariacco, la madre di Bianca: "Non sapeva nuotare". Dubbi su soccorsi ed elicotteri

L'ultimo saluto alle due ragazze morte nel Natisone a Premariacco, parla la madre di Bianca Doros. Proseguono le indagini, dubbi sui soccorsi

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“Bianca non sapeva nuotare ma non doveva capitarle tutto questo”. È disperata la madre di Bianca Doros, una delle ragazze morte dopo essere state travolte dalla piena del fiume Natisone a Premariacco (Udine). Vanno avanti intanto le ricerche del terzo ragazzo ancora disperso, Cristian Molnar, mentre proseguono le indagini sulla tragedia, con al centro i dubbi sulla tempestività dei soccorsi.

L’ultimo saluto a Bianca e Patrizia

A Udine, dove è stato dichiarato il lutto cittadino, si è tenuto l’ultimo saluto a Bianca Doros e Patrizia Cornos, le due giovani morte nelle acque del fiume Natisone a Premariacco lo scorso venerdì 31 maggio.

Alla chiusura della camera ardente si è tenuta una cerimonia religiosa con rito ortodosso celebrata dal vescovo della Diocesi romena ortodossa d’Italia. Le salme sono poi partite alla volta di Tarna Mare, in Romania, dove si terranno i funerali.

La madre di Bianca Doros ha ricordato che la figlia 23enne non sapeva nuotare: “Si era laureata in Scienze bancarie in Romania – ha detto al Corriere della Sera – ed era arrivata in Italia per passare del tempo con la famiglia, con gli amici come Patrizia”.

Le indagini sulla piena del Natisone a Premariacco

Intanto stanno andando avanti le indagini per fare piena luce sulla tragedia di Premariacco, la procura di Udine ha aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio colposo contro ignoti.

“Stiamo svolgendo tutti gli accertamenti, in ogni direzione, per capire l’esatta dinamica della tragedia – ha dichiarato il procuratore capo Massimo Lia al Corriere della Sera – abbiamo acquisito l’intera catena di conversazioni intercorse fra i ragazzi e i soccorritori”.

Piena del Natisone a Premariacco, la madre di Bianca: "Non sapeva nuotare". Dubbi su soccorsi ed elicotteriFonte foto: ANSA

I carabinieri hanno già acquisito le testimonianze delle persone direttamente coinvolte, dei familiari e dei testimoni oculari, i tabulati delle conversazioni tra Patrizia e gli operatori del Nue e le rotte seguite dagli elicotteri dei soccorsi.

Dubbi su soccorsi ed elicotteri

Gli inquirenti vogliono verificare il rispetto delle procedure e la tempestività dei soccorsi. Al centro dell’inchiesta ci sono le telefonate intercorse tra Patrizia Cornos e gli operatori del 112.

Ce ne sono tre: la prima alle 13,29, la seconda andata a vuoto e poi altre due più lunghe. Come ha spiegato Lia, “dalla prima telefonata alla tragedia è passata circa mezz’ora“.

Ci sono poi dubbi sull’impiego dei due elicotteri arrivati troppo tardi per salvare i ragazzi. Prima è stato attivato quello dei vigili del fuoco, decollato da Venezia a 100 chilometri di distanza. Poi quello del soccorso regionale che è partito da Campoformido, più vicino al luogo della tragedia.

Gli inquirenti stanno cercando di capire i vari passaggi e se non fosse stato il caso di mobilitare il secondo volo, più vicino, fin da subito.

Proseguono le ricerche di Cristian Molnar

Proseguono intanto, per il sesto giorno consecutivo, le ricerche di Cristian Casiar Molnar, il giovane di 25 anni che risulta ancora disperso nel fiume Natisone.

Al lavoro circa ottanta persone tra vigili del fuoco e volontari della protezione civile, con droni, imbarcazioni fluviali, unità cinofile e un elicottero.

Le ricerche del giovane continueranno “almeno fino a domenica”, ha dichiarato il sindaco di Premariacco Michele De Sabata.

natisone-premariacco-madre-bianca-soccorsi-elicotteri Fonte foto: ANSA/Facebook Bianca Doros
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