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Picchia la fidanzata minorenne a Catanzaro per farla abortire: arrestato 20enne noto alle forze dell'ordine

Un giovane è stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di aver picchiato la fidanzata minorenne con l'obiettivo di farla abortire

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Un ragazzo di 20 anni è stato arrestato a Catanzaro con l’accusa di aver picchiato la fidanzata minorenne nel tentativo di farla abortire. L’episodio, avvenuto lo scorso 16 maggio 2023, ha provocato numerose lesioni alla giovane che è stata costretta a recarsi in ospedale dove è stata poi dimessa con 21 giorni di prognosi.

Calci alla convivente per l’aborto

Secondo quanto riferito dalle testate locali, l’episodio si è consumato al termine di una probabile discussione domestica tra i due. L’uomo, contrario alla gravidanza della 16enne, si sarebbe accanito contro di lei prendendola a calci e pugni.

A denunciare il fatto è stata proprio la giovanissima, minorenne e incinta, che si è recata in lacrime in ospedale. Giunta presso la struttura del Pugliese-Ciaccio del capoluogo calabrese, la giovane ha riferito ai medici di essere stata colpita a calci e pugni dal compagno nel tentativo di farla abortire. Dal racconto della giovane è stato quindi attivato il meccanismo di soccorso e denuncia, con i carabinieri che hanno sentito la ragazza che ha accusato il compagno.

Alla giovane, visitata in ospedale e poi dimessa, sono stati dati 21 giorni di prognosi e successivamente è stata condotta in una struttura protetta.

Arrestato il fidanzato 20enne

Dopo aver sentito il racconto in lacrime della giovane, i carabinieri hanno provveduto ad avanzare la denuncia nei confronti del giovane. Si tratta di un 20enne di origini marocchine che, secondo quanto trapela, sarebbe già noto alle forze dell’ordine. In un primo momento era trapelata la notizia che i due fossero conviventi, ma successivamente è stato confermato che il 20enne e la 16enne incinta avevano una relazione stabile da alcuni mesi.

Il Gip, su richiesta della Procura della Repubblica, ha quindi emesso un provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari che è stato subito eseguito dai militari. Il 20enne è stato quindi denunciato e sottoposto allo stato di fermo con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e tentativo di procurato aborto.

Violenza sulle donne, i numeri da chiamare

Ricordiamo che in caso di episodi di violenza è attivo il numero gratuito 1522 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno ed è accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile. L’accoglienza è disponibile in italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo, farsi, albanese, russo ucraino, portoghese, polacco.

Le operatrici telefoniche dedicate al servizio forniscono una prima risposta ai bisogni delle vittime di violenza di genere e stalking, offrendo informazioni utili e un orientamento verso i servizi socio-sanitari pubblici e privati presenti sul territorio nazionale ed inseriti nella mappatura ufficiale della Presidenza del Consiglio – Dipartimento Pari Opportunità.

carabinieri Fonte foto: ANSA
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