Pfizer, ritardo seconda dose: parere contrario rispetto al Cts

La raccomandazione del Comitato tecnico scientifico dice di attendere 5 settimane per il richiamo, ma restano i dubbi

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Valeria Marino, direttore medico di Pfizer Italia, ai microfoni di Sky Tg24 ha commentato l’allungamento a 5 settimane della finestra per la somministrazione della seconda dose. E lo ha fatto raccomandando di agire secondo quanto suggerito dai dati scientifici disponibili: “Il vaccino è stato studiato per una seconda somministrazione a 21 giorni. Dati su di un più lungo range di somministrazione al momento non ne abbiamo, se non nelle osservazioni di vita reale, come è stato fatto nel Regno Unito”.

Quindi, in contrasto con la raccomandazione del Cts di mercoledì 5 maggio. Il Comitato Tecnico Scientifico ha infatti esteso fino a 42 giorni l’intervallo tra la prima e la seconda dose dei vaccini anti-Covid di Pfizer. “È una valutazione del Cts, osserveremo quello che succede. Come Pfizer dico però di attenersi a quello che è emerso dagli studi scientifici perché questo garantisce i risultati che hanno permesso l’autorizzazione”, sottolinea Valeria Marino.

Tuttavia, secondo il Comitato la scelta di far slittare la seconda dose è vantaggiosa dal punto di vista scientifico, perché “non inficia l’efficacia della risposta immunitaria”. Un parere giunto dopo il pressing della struttura commissariale timonata dal generale Francesco Paolo Figliuolo.

Diluire i tempi del richiamo concede di avere a disposizione più vaccini, così da allargare la platea delle persone coperte dalla prima dose. Secondo gli studi la prima dose garantisce protezione dalle forme gravi della malattia nell’80% dei casi. Da qui la scelta del Cts di prolungare i tempi di somministrazione della seconda dose.

Vaccino Pfizer: la richiesta all’Ema per la somministrazione alla fascia d’età 12-15 anni

Allo stato attuale, in Italia, il vaccino anti Covid di Pfizer-BioNtech può essere inoculato dai 16 anni in su. Come ha ricordato la Marino, però, “lo scorso 30 aprile è stata inviata richiesta all’Ema per somministrare il vaccino anche alla fascia d’età 12-15 anni“.

Il direttore medico di Pfizer Italia ha spiegato: “Stiamo aspettando i risultati, dovrebbero arrivare tra 4 settimane”. Diversa la situazione negli Stati Uniti d’America, dove l’agenzia governativa Fda (Food and Drug Administration) ha già autorizzato ufficialmente il vaccino Pfizer/Biontech per giovani dai 12 ai 15 anni di età.

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