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Peste suina, maiali abbattuti negli allevamenti intensivi: immagini choc, a rischio 15 mila esemplari

Peste suina, l'associazione Essere Animali denuncia l'abbattimento di migliaia di maiali negli allevamenti e la cattiva gestione dell'emergenza

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Si torna a parlare di peste suina in Italia. La malattia, non pericolosa per l’uomo ma estremamente letale per i suini, continua a diffondersi molto velocemente nel nostro Paese e negli ultimi giorni sono stati segnalati sei focolai in allevamenti del Nord Italia. Centinaia i maiali già abbattuti, a rischio 15 mila esemplari.

Peste suina, focolai in allevamenti nel Nord Italia

Sono sei i focolai di peste suina africana confermati nei giorni scorsi in altrettanti allevamenti di maiali tra Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna.

Secondo quanto reso noto dal ministero della Salute, il primo focolaio è stato individuato il 26 luglio in uno stabilimento di Trecate, in provincia di Novara.

Peste suina, maiali abbattuti negli allevamenti intensivi: immagini choc, a rischio 15 mila esemplari Fonte foto: Essere Animali
 Una delle immagini diffuse dall’associazione Essere Animali

Nei giorni successivi sono stati confermati altri casi a Besate e Vernate, in provincia di Milano e a Mortara e Gambolò, in provincia di Pavia. Il 30 luglio il sesto focolaio a Ponte dell’Olio (Piacenza).

Tutte zone ad alta produzione zootecnica, dove verranno abbattuti circa 15.000 animali.

Maiali abbattuti negli allevamenti intensivi

La peste suina fa strage di maiali, sono centinaia gli esemplari morti negli ultimi giorni. Se non è la malattia a colpirli, sono gli allevatori ad abbatterli in massa. Basta un solo esemplare infetto all’interno dell’allevamento per decretare la condanna a morte di tutti gli altri.

L’associazione Essere Animali ha filmato l’abbattimento di centinaia di maiali in tre dei sei allevamenti intensivi dove è stata individuata la peste suina, in provincia di Pavia e Novara.

Le immagini choc mostrano le operazioni di abbattimenti dei maiali, che vengono uccisi con il gas (CO2), “fortemente irritante per le vie aeree e che sottopone gli animali a stress acuto e sofferenze per un tempo prolungato se non adeguatamente utilizzato”.

In altre foto si vedono i lavoratori che uccidono i maiali con pinze dotate di elettrodi usate solitamente nei macelli per stordire i maiali.

La denuncia di Essere Animali

Le immagini, denuncia in una nota l’associazione Essere Animali, “mostrano che la realtà degli allevamenti intensivi è tutto meno che adeguata per gli animali, costretti a subire le ennesime sofferenze a causa della mala gestione delle istituzioni e delle associazioni di categoria”.

Non solo, continua, dimostrano anche che “le misure messe in atto dall’Italia in tutti questi mesi si sono rivelate sostanzialmente inutili. Dopo un anno e oltre di lavoro sotto la guida dell’ex Commissario Vincenzo Caputo – dimessosi proprio pochissimi giorni fa a ridosso del primo nuovo focolaio – e l’investimento di ingenti risorse pubbliche, il piano nazionale di contenimento è sostanzialmente fallito“.

Il rapporto degli esperti della Commissione Ue

Mancanza di risultati confermata dal report realizzato dagli esperti della Commissione Europea EU-VET (Veterinary Emergency Team), pubblicato a luglio dopo una missione dei veterinari in Lombardia ed Emilia-Romagna.

Il report sottolinea la mancanza di una strategia di sorveglianza pianificata e coordinata centralmente, l’insufficiente supporto finanziario e il ritardo nella costruzione di recinzioni.

Nel rapporto inoltre si precisa che la caccia deve essere uno strumento per prevenire la diffusione della peste suina e non la soluzione del problema.

peste-suina-maiali-abbattuti Fonte foto: Essere Animali
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