Peste suina africana, sono 101 i casi tra Piemonte e Liguria: la situazione e i rischi
Altro caso di peste suina rilevato in Piemonte, a Lerma, comune in provincia di Alessandria: la situazione
Nuovo caso di peste suina africana. A riscontrarlo è stato l’istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta. Più precisamente, la nuova positività è stata accertata in provincia di Alessandria, nel comune di Lerma, dove ora sono salite a sei le positività. Da quando è iniziata l’emergenza, il totale dei casi ha raggiunto quota 101, di cui 61 in Piemonte e 40 in Liguria.
Peste suina africana: a quali rischi si va incontro se si diffonde
La peste suina africana, conosciuta anche con l’acronimo Psa, è una malattia virale assai contagiosa che spesso porta alla morte dei suini e dei cinghiali. La malattia non viene trasmessa all’uomo, ma le sue conseguenze per gli animali e quelle relative al mercato della carne possono essere parecchio pesanti.
A causare la peste suina africana è un virus della famiglia Asfaviridae, genere Asfivirus. Tale virus non stimola la formazione di anticorpi neutralizzanti. Per questo motivo risulta alquanto difficoltoso mettere a punto un vaccino in grado di proteggere gli organismi dal contagio. Al momento non è infatti disponibile alcun vaccino contro questo virus.
Peste suina africana, come riconoscerla
I sintomi più forti che si notano nei suini colpiti dalla Psa sono febbre, perdita di appetito, debolezza del treno posteriore con conseguente andatura incerta, difficoltà respiratorie e secrezione oculo-nasale, costipazione, aborti spontanei, emorragie interne ed emorragie evidenti su orecchie e fianchi.
Il virus, secondo quanto appurato dagli esperti, rimane in circolo nel sangue dai 4 ai 5 giorni, provocando una sintomatologia che conduce al decesso dell’animale anche in tempi molto veloci.
Gli animali infetti che riescono a scampare al virus possono rimanere contagiosi fino a dodici mesi. Inoltre il virus può sopravvivere anche ad alte temperature, fino a 100 giorni.
Cinghiali colpiti dalla peste suina