Perugia, 54enne infilza il genero con un forcone perché non accetta la relazione con la figlia: "Ti sbudello"
Un uomo che non accettava la relazione della figlia ha infilzato il genero con un forcone: "Ti sbudello", cos'è successo al processo
Una lite sempre più accesa, poi tutto è degenerato. Un uomo, 54 anni, ha impugnato il forcone e ha infilzato il genero. L’aggressore non riusciva ad accettare la relazione con la figlia.
- Non accetta la relazione con la figlia, quindi infilza il genero con un forcone
- Un processo anche a carico del genero
- I due protagonisti sono sia imputati che parte civile
Non accetta la relazione con la figlia, quindi infilza il genero con un forcone
La vicenda ha avuto luogo a Città di Castello, Perugia, ma a finire sotto processo non è stato solo il 48enne accecato dalla furia.
Dietro l’episodio ci sarebbero continue tensioni tra la famiglia della ragazza e il fidanzato 32enne di origini albanesi.
Al culmine dell’ennesima lite, quindi, il 54enne ha impugnato il forcone e ha minacciato il genero: “Vieni, vieni che oggi ti ammazzo, oggi ammazzo anche te, vieni davanti alla mia porta che ti ammazzo … io ti sbudello“.
Dopo calci e pugni, l’uomo ha colpito il genero con il forcone procurandogli una lesione guaribile in 40 giorni. Il referto medico parla di “trauma contusivo al dorso con frattura scapola sinistra, ferita avambraccio sinistro e ferita penetrante palmo sinistro“.
Il 54enne è quindi andato a processo.
Un processo anche a carico del genero
Come riferito anche da ‘Perugia Today’, dietro l’aggressione del 54enne ai danni del genero 32enne c’è una lunga storia di liti e minacce.
L’uomo, insieme alla moglie, non accettava che la figlia frequentasse il giovane albanese e per questo motivo il ragazzo, come riporta la stampa locale, avrebbe più volte minacciato i suoceri.
In un’occasione si era presentato di fronte all’abitazione della coppia e avrebbe detto: “Vi uccido tutti e due, vi ammazzo come cani. Per voi finisce male… in questa casa il sangue lo vedrete presto”. Ancora: “Ora te la faccio pagare. Prima o poi ti uccido, con me finisce male, oggi ci scappa il morto“.
Il 32enne avrebbe quindi aggredito il suocero con calci e pugni per poi colpirlo “con una pala di ferro” su testa e spalla, procurandogli lesioni guaribili in 14 giorni.
I due protagonisti sono sia imputati che parte civile
Per i fatti avvenuti nel 2020, quindi, le due parti sono state condotte a processo sia da imputati che da parte civile.
Il giudice, quindi, durante l’udienza che si è tenuta venerdì 11 novembre ha invertito i procedimenti. Il 48enne è dunque sia vittima che indagato per l’aggressione a colpi di forcone, alla pari del genero che risulta vittima del genero ma anche indagato per l’aggressione con la pala di ferro.