Perquisizioni in un'azienda presso l'ex Astor cercando Kata: spuntano due fratelli italiani e un parente
Le ultime notizie sulla scomparsa di Kataleya. Perquisizioni, indagini scientifiche e filmati delle telecamere svelano nuovi dettagli sul caso
Momenti cruciali nelle indagini sulla scomparsa della piccola Kata. Nella mattinata di giovedì 29 giugno sono state effettuate diverse operazioni di perquisizione al fine di trovare tracce della bambina, compresi i garage del palazzo vicino all’ex Hotel Astor. Gli investigatori, che in precedenza avevano prelevato campioni di DNA dagli occupanti dell’ex albergo in via Maragliano, dove la bambina è scomparsa il 10 giugno scorso, hanno focalizzato l’attenzione sui locali di un’azienda adiacente al cortile dell’hotel.
- Le perquisizioni
- L'analisi delle telecamere
- Un caso avvolto nel mistero
- Gli sforzi per risolvere il mistero
Le perquisizioni
Le perquisizioni odierne sono state eseguite su disposizione del Procuratore Aggiunto Luca Tescaroli e della procuratrice della Direzione Distrettuale Antimafia Christine Von Borries.
L’azienda oggetto di indagini è gestita da due fratelli italiani, che sono stati perquisiti in quanto terze persone non indagate. L’ipotesi è che embrambi potrebbero aver nascosto la bambina per alcune ore dopo la sua sparizione.
Durante le perquizioni del 29 giugno sono stati sentiti due fratelli italiani e un parente della bambina
Altre perquisizioni sono state eseguite anche presso un cittadino peruviano, anch’egli, secondo le prime informazioni, non formalmente indagato, ma potenzialmente coinvolto nel rapimento. Si tratterebbe di un parente della bambina.
L’analisi delle telecamere
Il focus principale è al momento sull’analisi “scientifica” delle telecamere, che avrebbe svolto un ruolo decisivo nelle indagini, consentendo di individuare un video potenzialmente cruciale.
Nel filmato, registrato poco prima della scomparsa della bambina, si sente un rumore sordo seguito dal suono di una portiera che si chiude.
In seguito, si nota il passaggio parziale di un furgone della ditta attraverso il cancello di via Monteverdi. Per il momento, gli esiti delle prime verifiche sono mantenuti segreti, e la polizia scientifica sta contribuendo all’indagine.
Un caso avvolto nel mistero
Il caso della piccola Kata rimane un enigma che tiene col fiato sospeso la città di Firenze da ben 19 giorni. Durante le operazioni di perquisizione nei primi giorni e l’analisi dei filmati delle telecamere puntate sulle uscite dell’ex Astor, non sono state trovate tracce né indizi.
C’è solo un testimone tra le 140 persone, bambini inclusi, che vivevano nell’hotel. Si tratta di una bambina di tre anni che ha raccontato di aver visto Kataleya trascinata via da uno sconosciuto nel cortile.
Gli sforzi per risolvere il mistero
Negli ultimi giorni, l’inchiesta si è concentrata su un approccio scientifico. Sono stati utilizzati strumenti ad alta tecnologia per le ispezioni, con cui sono state analizzate le anguste aree dell’ex Astor e non solo.
Inoltre, sofisticati software sono stati impiegati per confrontare le immagini delle telecamere e individuare anche i più piccoli dettagli anomali. I filmati delle venti telecamere che coprono l’area circostante l’hotel sono stati attentamente esaminati più volte negli ultimi giorni.
L’analisi dei filmati ha permesso di ottenere una cronologia precisa degli ingressi prima e dopo la scomparsa della bambina. Tutte le persone rilevate durante quel periodo di tempo sono state identificate.