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Perquisita la sede del Ppe a Bruxelles dopo i sospetti per frode: sequestrati alcuni computer del partito

La perquisizione al Ppe di Bruxelles sarebbe legata a un'indagine per truffa che avrebbe colpito in patria Mario Voigt, eurodeputato tedesco della Cdu

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La polizia belga ha perquisito a Bruxelles la sede del Partito popolare europeo. L’ipotesi degli investigatori è che un pezzo grosso del Ppe possa avere commesso alcune frodi finanziarie.

Perquisita la sede del Ppe a Bruxelles

La perquisizione è stata messa in atto attorno alle 9:00 di martedì 4 marzo. Il Ppe, partito di centro-destra che raccoglie forze moderate e di tendenze cristiane e conservatrici, è la principale formazione politica al Parlamento europeo.

La notizia è stata riportata da ‘Euractiv’, che cita fonti del partito. “Gli agenti hanno compiuto perquisizioni al primo e al terzo piano della sede del partito in rue du Commerce”, spiega la fonte. Secondo le prime notizie trapelate, la polizia belga avrebbe sequestrato diversi computer.

Mario VoigtFonte foto: ANSA

Erfurt (Germania), 4 marzo 2020:  Mario Voigt, leader dell’Unione Cristiano-Democratica di Germania (Cdu) in Turingia, vota per l’elezione del nuovo premier.

L’eurodeputato Mario Voigt sospettato di frode

Come riporta l’agenzia ‘Ansa’, fonti dei Popolari indicherebbero nell’eurodeputato tedesco della Cdu Mario Voigt il bersaglio dell’azione. Secondo le ipotesi, il politico sarebbe sospettato di frode in patria.

“Il Partito popolare europeo conferma che martedì 4 aprile alcuni rappresentanti delle autorità di polizia belghe e tedesche hanno visitato la sede del partito a Bruxelles. L’azione è collegata a un’inchiesta in corso in Turingia, in Germania“. Lo scrive in una nota lo stesso Ppe.

Il Partito – si legge ancora – sta collaborando in piena trasparenza con le autorità, fornendo tutte le informazioni e la documentazione del caso. Poiché si tratta di un’indagine legale in corso, il Ppe non fornirà altri commenti”.

Perché si indaga su Mario Voigt

La presunta frode che vede indagato l’eurodeputato Mario Voigt sarebbe avvenuta durante la campagna elettorale per le elezioni europee del 2019.

Secondo l’accusa, il locale leader dei cristiano-democratici avrebbe accettato la mazzetta da un’agenzia di comunicazione di Jena, cittadina dello stato federale della Turingia.

Le cronache locali affrontarono il caso già a settembre del 2022, quando la procura della città di Erfurt aveva aperto un’indagine per sospetta corruzione.

Adesso il tribunale distrettuale di Erfurt ha emesso un mandato di perquisizione europeo per portare avanti un’azione coordinata con le autorità belghe.

Ancora perquisizioni al Parlamento europeo

Si torna dunque a parlare di perquisizioni al Parlamento europeo di Bruxelles, a pochi mesi dallo scoppio del caso Qatargate che ha visto indagati, fra gli altri, l’ex eurodeputato della sinistra europea Antonio Panzeri, l’europarlamentare greca Eva Kaili e Francesco Giorgi, all’epoca suo compagno e assistente parlamentare.

Mario Voigt Fonte foto: ANSA
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